“Vorrei ringraziare il ministro Luigi Di Maio perché la sua presenza al tavolo oggi al Ministero dello Sviluppo Economico è il segno di un’attenzione reale che ha voluto riservare alla vertenza dell’ex Bredamenarini – dichiara l’assessore Lombardo – . Le informazioni ricevute oggi, con una proposta in continuità rispetto al precedente Governo ma più dettagliata rispetto all’ingresso di Invitalia e di un socio privato, sono importanti e le valuteremo con attenzione. Auspico che l’imprenditore privato venga individuato in un settore contiguo rispetto alla produzione di autobus e che sia attento agli interessi del nostro territorio.
Proprio per questo, e prendendo le mosse proprio da quel “decreto dignità” che il Ministro ha voluto come sua prima azione legislativa, credo che l’ex Bredamenarini potrebbe rappresentare il primo campo di applicazione del decreto. L’attuale proprietà, pur avendo ricevuto commesse importanti a livello regionale, sta di fatto delocalizzando l’attività produttiva presso lo stabilimento di Karsan in Turchia.
Il Comune di Bologna ha già assicurato che la destinazione urbanistica del sito non cambierà nei piani urbanistici ma se vogliamo essere coerenti con quello che diciamo dobbiamo prendere atto che l’attuale proprietà non si sta dimostrando all’altezza della sfida produttiva. Più passa il tempo e più si impoverisce il know how aziendale con i lavoratori della Breda che si stanno trasformando da costruttori e progettisti di avanguardia a meri controllori di prodotti realizzati altrove. Chiederemo l’impegno da parte della nuova compagine societaria a potenziare la ricerca e la produzione sugli autobus elettrici, assicurando il sostegno e la collaborazione dei diversi livelli istituzionali.
Noi ci siamo e faremo la nostra parte. Chiediamo al governo di fare la propria parte ed essere conseguente con le proprie azioni”.
“Siamo a un punto di svolta e questo è un momento veramente importante per l’ex Breda – afferma il Sindaco Virginio Merola – e noi lavoreremo seguendo un’unica determinazione: la produzione deve rimanere in Italia perché non si può più assistere a questo impoverimento delle competenze dei nostri lavoratori. Condivido le parole dell’assessore Lombardo che ringrazio per il suo impegno assieme a quello della Regione Emilia Romagna”.