Ci siamo: domani, 7 luglio, a Reggio Emilia, avrà inizio la sesta edizione dei Giochi internazionali del Tricolore, evento di sport e amicizia tra i popoli e i giovani di tutto il mondo, che porterà la sua carica di vitalità, agonismo, fratellanza, multiculturalità, etica sportiva e benessere nella città emiliana fino al 13 luglio.
Domani, 7 luglio, il programma prevede:
- alle ore 17, inaugurazione con taglio del nastro del Villaggio dello Sport in piazza della Vittoria e della Freestyle Arena in piazza Martiri del 7 Luglio
- alle ore 19 saluto alle delegazioni estere in Sala del Tricolore
- alle ore 21 la grande cerimonia inaugurale in piazza Prampolini
DEDICATO A NELSON MANDELA – “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare, di unire le persone in una maniera che pochi di noi possono fare. Parla ai giovani in un linguaggio che loro capiscono. Lo sport ha il potere di creare speranza dove c’è disperazione. È più potente dei governi nel rompere le barriere razziali, è capace di ridere in faccia a tutte le discriminazioni”.
Sono parole di Nelson Mandela, al Laureus World Sports Awards, nel 2000.
Leader anti apartheid, presidente dell’African National Congress (Anc) e della Repubblica del Sudafrica, Premio Nobel per la Pace, Mandela è il leader che è riuscì ad abbattere un regime basato sulle discriminazioni e ad unire il suo Paese nel nome della pace e delle dignità di ogni individuo.
Quest’anno a luglio avrebbe compiuto un secolo di vita, e Reggio Emilia – la città prima al mondo a schierarsi formalmente a fianco dell’African National Congress, il movimento di lotta contro l’apartheid, ed a impegnarsi nella cooperazione internazionale per l’indipendenza dal colonialismo, la liberazione da un regime basato sul razzismo e lo sviluppo della democrazia in Africa Australe – dedica a Nelson Mandela i Giochi internazionali del Tricolore 2018.
E, come comunicato in questi giorni l’Ambasciata del Sudafrica a Roma, la Nelson Mandela Foundation ha riconosciuto in forma ufficiale i Giochi internazionali del Tricolore quale evento internazionale per le commemorazioni del Centenario di Nelson Mandela.
Il 7 luglio in Sala del Tricolore, verrà consegnato alla Città di Reggio Emilia il riconoscimento del Centenario di Nelson Mandela, da parte di Shrish Soni, ambasciatore del Sudafrica in Italia.
Nell’importante eredità politica di Mandela c’è un concetto chiaro: anche lo Sport è Politica, Sport ed Educazione sono strumenti per promuovere l’uguaglianza, l’inclusione, la convivenza, il rispetto dell’altro, il saper rispettare le regole (e gli avversari). Lo sport per Mandela è in grado di mettere in discussione ogni discriminazione.
In questo messaggio i Giochi Internazionali del Tricolore si riconoscono e vogliono rendere omaggio al pensiero di Nelson Mandela in un’epoca dove è necessario rinnovare il messaggio: “Uniti nella diversità”, un motto che non a caso contraddistingue Unione Europea e Sudafrica.
E a pochi mesi dalla sua scomparsa, i Giochi internazionali del Tricolore sono rivolti anche alla memoria di Anzio Arati, dirigente sportivo e innamorato dello sport in ogni sua espressione e valore, già presidente della Fondazione per lo sport del Comune di Reggio Emilia e coordinatore della grande organizzazione degli stessi Giochi nel 2015.
AL LAVORO – Il Comitato promotore – costituito da Comune di Reggio Emilia, Provincia di Reggio Emilia, Regione Emilia-Romagna, Camera di Commercio di Reggio Emilia e Coni nazionale – ed il Comitato organizzatore composto dallo stesso Comune di Reggio Emilia, Coni Reggio Emilia – Comitato italiano Paralimpico, Aics Reggio Emilia, Csi Reggio Emilia, Uisp Reggio Emilia, Fondazione per lo sport, Fondazione Mondinsime e Fondazione E-35 – assieme ai 120 volontari coinvolti dal servizio Officina Educativa del Comune e agli altri 150 mobilitati dalle associazioni e società sportive reggiane, che gestiscono i 50 impianti in cui si disputeranno le 400 gare previste, lavorano intensamente.
Il lavoro collettivo dei Giochi internazionali del Tricolore ha coinvolto anche diversi sponsor. Main sponsor: Iren. Sponsor: Accento, Assicoop Emilia Nord, Computer Service, Decathlon, Olmedo, Parco spa, Reggiana Gourmet. Sponsor tecnici: Vecchi srl. Con il contributo di Fondazione Cassa di risparmio di Reggio Emilia ‘Pietro Manodori’.
7 LUGLIO: LA GRANDE CERIMONIA DI APERTURA – Ed è ora ufficiale il programma degli eventi pubblici, sportivi ma anche culturali, educativi e di promozione dei valori etici dello sport e di uno stile di vita sano, con una suggestiva Cerimonia di Apertura della sesta edizione dei Giochi internazionali del Tricolore, sabato 7 luglio alle ore 21 in piazza Prampolini: sfilata delle delegazioni, giuramento degli atleti, accensione della fiaccola, percussioni, danze acrobatiche, pianista funanbolico e tanto altro.
FREESTYLE AREA PER TUTTI E VILLAGGIO DELLO SPORT PER INCONTRARSI – Dal 7 al 13 luglio Reggio Emilia avrà la vitalità e i colori del mondo. In particolare il suo centro storico dove, nelle piazze Martiri del 7 Luglio e della Vittoria si realizzeranno incontri, eventi e manifestazioni non competitive. In realtà tutto il centro storico diventerà un Villaggio dei ragazzi e dello sport.
In piazza della Vittoria avrà sede il Villaggio dello Sport, punto di riferimento, di incontro e ospitalità della manifestazione. Qui si svolgeranno eventi, conversazioni, proiezioni su tematiche sportive e interculturali. Il Villaggio dei Giochi è aperto il 7 luglio dalle ore 9.30 alle 20.30; dall’8 al 13 luglio dalle 9.30 alle 23,30.
In piazza Martiri del 7 Luglio viene allestita la Freestyle Area, che durante i Giochi sarà spettacolo nello spettacolo, aperta gratuitamente al pubblico e ai partecipanti con tante esibizioni. Riservata alle discipline non convenzionali, aprirà sabato 7 luglio dalle 16.30 alle 20.30 e sarà accessibile dall’8 al 13 luglio, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 23.30. Domenica 8 luglio (ore 17) saranno protagonisti anche i campioni internazionali di Frisbee Freestyle.
Gli spazi del Freestyle Area dedicati sono:
- Half-Pipe: struttura per esibizioni di rollerblade e bmx.
- Arrampicata: parete di 8 metri di altezza con prese e istruttori Fasi per l’insegnamento.
- Parkour: oltrepassare gli ostacoli con un intero park.
- Pumptrack World cup: innovativa struttura con curve e gobbe per i bikers.
- School of Skate: postazione dedicata allo skateboard con istruttore qualificato.
- Slackline: grazie ai ragazzi della Slackline Reggio Emilia ci saranno 4 linee dedicate a grandi e piccini, per rimanere in equilibrio.
- Inoltre campo Basket Freestyle, campo Calcio Freestyle, biliardini e ping pong.
In campo anche le scuole che, allestite, ospitano i pernottamenti di atleti e delegazioni, divenendo parte del Villaggio in diversi luoghi della città.
I plessi sono: istituto comprensivo Leonardo Da Vinci nelle sedi di via Monte San Michele; scuola primaria A. Bergonzi; alcuni settori dell’istituto superiore Blaise Pascal; succursale del liceo scientifico Aldo Moro; scuola secondaria di primo grado Amedeo d’Aosta.
Al Palazzetto dello sport di via Guasco si trovano la mensa e la segreteria dei Giochi.
I GIOCHI SUL TERRITORIO – Oltre a Reggio Emilia, sono diversi i comuni della provincia che condividono l’impegno nei Giochi internazionali del Tricolore, attraverso adesioni formali, ospitando gare o invitando le proprie società sportive a partecipare. Sono i comuni di Albinea, Bagnolo in Piano, Boretto, Cadelbosco Sopra, Carpineti, Casalgrande, Casina, Castellarano, Castelnuovo Monti, Castelnuovo Sotto, Correggio, Cavriago, Gattatico, Guastalla, Luzzara, Montecchio, Novellara, Quattro Castella, Rubiera, San Martino in Rio, Scandiano.
Un impegno significativo anche da altre regioni e province, con le città e i comuni di Bologna, Castellamare di Stabia, Cremona, Ferarra, Modena, Parma, Pistoia, Ravenna, Roma, Terni, Trento, Venezia, Padova, Sassuolo, Verona. E, inoltre, rappresentative federali nazionali di Tiro a segno e Baseball.
L’EUROPA E IL MONDO NEI GIOCHI 2018 – Nati a Reggio Emilia nel 1997 in occasione del Bicentenario della nascita del Primo Tricolore, da cui discende la bandiera nazionale italiana, i Giochi internazionali del Tricolore sono rivolti principalmente ai giovani, ma sono in grado di coinvolgere in forme diverse tutte le età. Essi sono altresì un’opportunità per far conoscere la città di Reggio Emilia ed il suo territorio, e le eccellenze che lo contraddistinguono, mettendo in gioco spirito di accoglienza e ospitalità, amore per lo sport e attenzione a stili di vita sani.
Alla manifestazione sportiva dilettantistica prendono parte atleti, quest’anno di età compresa fra i 13 e i 17 anni, provenienti da tutto il mondo, in particolare dalle città gemellate con i comuni emiliani: atleti che costituiscono l’anima delle nove generazioni e dello sport ‘di base’.
I Giochi internazionali del Tricolore si confermano forti attrattori di interesse e partecipazione, che sono in crescita in particolare rispetto ai Paesi esteri.
E’ prevista la partecipazione di 2.500, di cui più di 1.000 provenienti da 30 città di altri Paesi Ue ed extra Ue, vale a dire il doppio rispetto all’edizione precedente, del 2015, e circa 1.500 dall’Italia, in particolare da Reggio Emilia e dalla regione Emilia-Romagna.
Fra i Paesi che hanno aderito sino ad oggi vi sono quelli le cui città hanno rapporti di gemellaggio con Reggio Emilia e quelli Reggio Emilia è collegata attraverso partecipazioni comuni a progetti internazionali. Questo è un aspetto significativo della partecipazione ai progetti internazionali, che divengono occasioni di conoscenza, di scambio e di relazioni nuove che vanno oltre i singoli progetti e si sviluppano in varie altre iniziative, una delle quali, fra le più importanti, sono appunto i Giochi internazionali del Tricolore. La forte presenza di delegazioni da Paesi extra europei è segno anche della progressiva notorietà che i Giochi hanno assunto negli anni.
I Paesi europei iscritti ai Giochi 2018: Italia, Austria, Polonia, Croazia, Spagna, Germania, Repubblica Ceca, Slovenia, Portogallo, Malta, Romania, Olanda, Francia e Bosnia-Erzegovina.
I Paesi extra Ue partecipanti risultano Mozambico, Palestina, Russia, Sudafrica, Cina, Repubblica Saharawi e Stati Uniti d’America con cui Reggio Emilia ha relazioni di amicizia ormai da decenni e inoltre Kenya, Algeria e Tunisia.
LE CITTÀ RAPPRESENTATE – In dettaglio, le città rappresentate sino ad oggi saranno: Beit Jala (Palestina), Bydgoszcz (Polonia), Cluj Napoca (Romania), Dijon-Digione (Francia), Fort Worth (Texas – Stati Uniti), Girona (Spagna), Gran Canaria (Spagna), Gharb (Malta), Obidos (Portogallo), Olomuc (Repubblica Ceca), Pemba (Mozambico), Provincia del Gauteng (Sudafrica), Rizhao (Cina), Wylaia di Smara (Repubblica Saharawi), Schiedam (Olanda), Sanktt Veit An Der Glan (Austria), Sofia-Novo Mesto (Slovenia), Schwerin (Germania), Treptow-Kopenick (Germania), Zadar-Zagabria (Croazia), Zeramdine (Tunisia), Wilaya di Tebessa (Algeria), Perm (Russia), Nairobi (Kenya) e Sarajevo (Bosnia-Erzegovina).
COSA FARANNO GLI ATLETI – Ragazze e ragazzi si cimenteranno in circa 400 gare in oltre 30 discipline sportive tradizionali e paralimpiche, in una cinquantina di impianti sportivi.
Di seguito un primo elenco delle discipline sportive con tornei e gare ufficiali o promozionali che saranno praticate:
arrampicata sportiva, atletica leggera, baseball, beach volley, bocce, calcio a 11, calcio a 5, ciclismo, cricket, equitazione, golf, hockey su prato, judo, nuoto, pallacanestro, pallamano, pallanuoto, pallavolo, pesca sportiva, pugilato, rugby, ruzzolone, scacchi, scherma, taekwoondo, tennis, tennis tavolo, tiro a segno, tiro a volo, tiro con l’arco.
Fra le discipline paralimpiche: atletica leggera, scherma, equitazione, arrampicata sportiva, judo, nuoto, tiro con l’arco, sitting volley.
VOLONTARI – Un esercito pacifico e silenzioso, imprescindibile per la riuscita dei Giochi: sono i volontari. Saranno più di 250.
Un centinaio sono i volontari delle associazioni e società sportive, che opereranno nei 50 impianti di gioco e campi di gara.
Il servizio Officina educativa del Comune di Reggio Emilia ha promosso inoltre il progetto ‘Non battere la fiaccola 2.0’, che promuove il protagonismo dei giovani, la partecipazione attiva di chi possiede già una buona formazione linguistica o è esperto nell’utilizzo dei social network. Si vogliono sviluppare forme di cittadinanza attiva per un’iniziativa a livello internazionale che non riguarda solamente l’ambito sportivo, ma anche quello storico-culturale di Reggio Emilia. Hanno risposto al progetto una ottantina di ragazze e ragazzi delle classi di quarta superiore delle scuole: Liceo Matilde di Canossa (indirizzo linguistico), Liceo scientifico linguistico Aldo Moro, Istituto superiore Blaise Pascal, Istituto superiore Città del Tricolore (indirizzo linguistico).
In questa edizione – in collaborazione con Fondazione Mondinsieme, Servizi sociali del Comune e progetto ‘Reggio Emilia città senza barriere’ – saranno coinvolti nel progetto ‘Non battere la Fiaccola 2.0’ anche volontari richiedenti asilo/immigrati e ragazzi disabili: 20 sono persone richiedenti asilo (grazie alla collaborazione con Fondazione Mondinsieme, cooperative sociali L’Ovile e Dimora d’Abramo); 5 da Osea-Opere di servizi educativi e assistenziali; 5 sono persone disabili, grazie alla collaborazione con Sil-Servizio di integrazione lavorativa e progetto ‘Reggio Emilia Città senza barriere’.
Le attività del secondo gruppo di volontari saranno concentrate nelle cinque scuole del territorio che ospiteranno le delegazioni straniere, al Palazzetto dello sport di via Guasco, sede della mensa e della segreteria, e nel Villaggio dello sport. Svolgeranno anche attività di affiancamento e accompagnamento delle varie squadre durante la manifestazione.
Una delegazione di volontari è stata ricevuta nei giorni scorsi in Sala del Tricolore dal sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, dall’assessore alla Città internazionale Serena Foracchia, da Mauro Rozzi presidente della Fondazione per lo Sport del Comune di Reggio Emilia e componente del Comitato organizzatore e da Maria Livia Violi in rappresentanza di Officina Educativa, che ai volontari hanno rivolto un grande grazie. Nell’incontro è stato sottolineato il ruolo del volontariato, indispensabile e arricchito dalla disponibilità di richiedenti asilo, immigrati e ragazzi disabili, in una collaborazione virtuosa con il progetto ‘Reggio Emilia città senza barriere’, Officina educativa e le altre realtà, accanto ai volontari del mondo studentesco e delle società sportive che gestiscono gli impianti.
UNIONE EUROPEA IN CAMPO – Novità importante dell’edizione 2018 dei Giochi internazionali del Tricolore è l’ottenimento di un finanziamento da parte dell’Unione Europea per un progetto del valore di 878.000 euro candidato sul Programma Erasmus+. Il Programma mira a promuovere lo sviluppo sostenibile dei Paesi aderenti all’Unione Europea nel campo dell’istruzione superiore e contribuisce al raggiungimento degli obiettivi della strategia dell’Ue per la gioventù.
Questo finanziamento, pari a 500.000 euro, consentirà l’ampliamento della dimensione internazionale dei Giochi del Tricolore.
I Giochi stessi infatti sono il cuore del progetto europeo ExpoSport – International Sport Game. La filosofia e le modalità organizzative dei Giochi internazionali del Tricolore 2018, delineate nella proposta di candidatura, formulata da Comune di Reggio Emilia e Fondazione E-35, sono state giudicate innovative e coerenti con le linee guida del Programma europeo a sostegno dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport. Il finanziamento Ue è dunque un riconoscimento della validità della proposta di Reggio Emilia e della sua coerenza con le linee sociali, culturali, educative, oltre che sportive, del bando.
IL SENSO DEI GIOCHI – La manifestazione vuole promuovere, attraverso lo sport, l’attività fisica, corretti e condivisi stili di vita, l’inclusione sociale quali veicoli per sostenere l’amicizia, la solidarietà tra i popoli e la conoscenza di nuove e diverse culture, nonché valori quali il volontariato, il rispetto delle diversità, i diritti umani e l’accesso allo sport per tutti. Inoltre, al centro dello spirito dei Giochi si trovano la parità di genere e di opportunità – comprendendo le persone fragili, con disabilità o con minori opportunità, al fine di abbattere ogni tipo di barriera, non solo fisica, ma anche sociale e culturale. La proposta ExpoSport si qualifica come progetto nel segno di una ‘comunità oltre le differenze’.