“Le misure sui contratti a termine contenute nel ‘Decreto dignità’ vanno nel senso opposto a quello di favorire l’occupazione”. Gilberto Luppi, Presidente generale Lapam Confartigianato, commenta senza giri di parole il cosiddetto ‘Decreto dignità’ promosso dal Ministro del Lavoro Luigi Di Maio. Il Presidente Lapam sottolinea il rischio di aumento del contenzioso derivante dalla reintroduzione delle causali e di incremento del costo del lavoro per effetto dell’aumento dei contributi a carico delle imprese.
“Se abbiamo ben compreso quello che i ministri Di Maio e Salvini hanno detto intervenendo alla nostra Assemblea nazionale nei giorni scorsi, e cioè di voler sostenere il lavoro e le imprese, allora le proposte di modifica delle norme vigenti sui contratti a termine sono la strada sbagliata verso quel risultato. Siamo pronti – sottolinea Luppi – a confrontarci con il Governo e ad approfondire le nostre proposte per creare occupazione stabile e fornire ai giovani le competenze indispensabili per entrare nel mercato del lavoro”.
Il Presidente Lapam, infine, entra nel merito di un paio di questioni: “L’abolizione del cosiddetto ‘split payment’ per i soli professionisti è un brodino insipido. I soggetti che più di altri soffrono per mancanza di liquidità generata da questo sistema di versamento Iva, sono le imprese e su questo nel decreto non c’è una parola. Inoltre – conclude Luppi – se si vuole favorire il tempo indeterminato occorre un serio piano di diminuzione del cuneo fiscale: non è certo appesantendo il costo del lavoro per il tempo determinato che si favorisce l’occupazione stabile”.