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Duro colpo al traffico di droga: la Polizia di Reggio Emilia arresta due albanesi, sequestrato quasi mezzo chilo di cocaina

Durante la giornata di ieri, giovedì 31 maggio, personale della Squadra Mobile della Questura di Reggio Emilia ha eseguito in zona Pieve Modolena un importante servizio antidroga. Gli operatori in borghese, dopo aver attentamente monitorato spostamenti e frequentazioni di un giovane sospettato, decidevano di perquisirlo. La perquisizione permetteva di accertare che si trattava di un giovane pusher incensurato, appena arrivato dall’Albania, S.L., classe 1991. La perquisizione veniva estesa anche al domicilio del giovane e permetteva di trovare 11 grammi di cocaina suddivisa in tre involucri, 400 euro in contanti e materiale per il confezionamento e la preparazione delle dosi da smerciare. Il giovane veniva tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli uomini della Squadra Mobile, raccolti alcuni indizi fondamentali, continuavano il servizio riuscendo ad individuare il trafficante. L’acume investigativo degli agenti consentiva di trarre in arresto M.L., classe 1960, albanese regolare, trovato in possesso di 452 grammi di cocaina suddivisi in 28 involucri. Il trafficante nascondeva gran parte della droga in un nascondiglio segreto, una abitazione diversa da quella indicata come sua residenza. In tale appartamento venivano trovati anche le macchinette per il confezionamento sottovuoto, quattro bilancini di precisione e manoscritti che documentavano le sue vendite all’ingrosso ed al dettaglio. All’esito della perquisizione venivano così sequestrati 452 grammi di cocaina, 1020 euro, 2 telefoni cellulari e numerose sim card. L’uomo aveva quindi un vero e proprio laboratorio dotato di tutta la strumentazione utile. Arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, M.L. è un soggetto noto alle forze di Polizia in quanto gravato da numerosi precedenti penali e di polizia, in particolare condannato per omicidio doloso, per associazione a delinquere, per detenzione di armi e per sfruttamento della prostituzione e appunto per reati in materia di stupefacenti.

Nel corso del servizio gli operatori concentravano la loro attenzione anche su un altro soggetto albanese, classe 1981, il quale potenzialmente poteva avere legami con la criminalità albanese ma lo stesso, seppure non in possesso di sostanza stupefacente, aveva nella sua disponibilità un apparecchio telefonico “inesistente” ossia un telefono cellulare privo di IMEI, codice identificativo degli apparecchi telefonici grazie al quale è possibile rintracciare il traffico telefonico e il traffico dati. Si tratta, quindi, di un apparecchio telefonico assemblato in modo tale da eludere il rintraccio dei dati ed assolutamente sconosciuto dal punto di vista informatico. L’apparecchio telefonico degno della famosa serie televisiva “007” veniva sequestrato e sarà sottoposto ad accertamenti della Polizia scientifica finalizzati a comprenderne l’alterazione o la fabbricazione.

















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