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Confimi Innovazione Emilia: le pmi emiliane alla ricerca di personale specializzato

Lunedì la sede modenese di Confimi ha ospitato una riunione periodica del direttivo di Confimi Innovazione Emilia, tavolo di lavoro composto da diverse aziende emiliane attive nel mondo della cyber security, dello sviluppo software, del mobile, del software gestionale e del comparto hi-tech. Diverse le aziende che hanno partecipato alla riunione operativa, momento utile per discutere del futuro imminente e della parziale ripresa economica.

Non sono mancati i rappresentanti della Gep Informatica Srl, oltre a Franco Oleari della Mead Informatica Srl e Massimo Ghirardini di Iter Srl. Al tavolo hanno preso parte anche Andrea Gavioli di Gavioli Srl, Pietro Tommasimi della Servizio Informatica Srl, Massimo Tagliavini di Qonsult SpA e Daniel Rozenek, Ceo di Tekapp.

Al termine della riunione ci siamo soffermati col presidente del gruppo, Massimo Montecchi (Ceo di  BS Company Srl), per comprendere la natura degli ostacoli che vieta alle nostre aziende informatiche una crescita più veloce e naturale.

Presidente, lei vanta una lunga carriera associativa e una buona esperienza internazionale. Perché in Italia è tutto più difficile?

Le nostre aziende, i nostri imprenditori del settore informatico riescono a farsi largo anche in campo continentale, strappando consulenze e importanti alleanze anche con multinazionali di grande valore, aziende leader che scelgono le nostre pmi come supporto a tutte le loro iniziative, riconoscendo in noi quella qualità e quella determinazione che contraddistingue da sempre l’imprenditore emiliano. Perché è tutto più difficile? Le nostre aziende hanno difficile accesso alla rete superveloce di internet, inoltre abbiamo gravi instabilità politiche che spaventano chi potrebbe indirizzare importanti investimenti verso il nostro Paese. Servono piani precisi per sostenere le pmi, le start up, serve una forte politica che miri dritto alle innovazioni”.

Nelle vostre riunioni periodiche non sono mancati appelli al mondo della scuola e della formazione.

“Non è una provocazione: ma se non iniziamo a formare tecnici e programmatori pronti a lavorare nelle nostre aziende informatiche in tanti saranno costretti a traslocare l’azienda altrove, magari in stati a noi confinanti dove il sistema scolastico e le politiche di sviluppo tutelano e non tartassano chi, ogni giorno, crea posti di lavoro”.

Altro che reddito di cittadinanza, lei parla di posti di lavoro vacanti, liberi.

“Io ed i miei colleghi di Confimi Innovazione cerchiamo sistemisti, programmatori, commerciali con competenze tecniche e molte altre figure carenti per il nostro settore. Non sappiamo come fare: siamo anche alla costante ricerca di programmatori, abbiamo possibilità enormi ma purtroppo la rosa della nostra squadra è corta, mancano giovani preparati, pronti a darci una mano”.

Recentemente lei ha pubblicato alcuni annunci di lavoro, una proposta seria ed immediata, una vicenda che ha avuto sviluppi curiosi…

“Cercavo dei sistemisti, ho pubblicato l’annuncio specificando che l’azienda ha sede a Modena. Hanno risposto solo alcuni ragazzi residenti in Sicilia, Basilicata e Calabria. Al momento sono in contatto con loro e sto valutando di provare a lavorare con loro a distanza, con l’accesso remoto. Però è grave che a rispondere al mio appello siano solo ragazzi che abitano a 700, 800 km di distanza”.

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(foto Massimo Montecchi, Ceo di BS Company Srl e presidente di Confimi Innovazione Emilia)

















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