Si trovava a percorrere via Volta, nella zona industriale della frazione Calerno di Sant’Ilario d’Enza, quando ha notato regolarmente parcheggiato, un trattore stradale Renault Premium con annesso rimorchio a lei familiare. In questo modo, del tutto occasionale, un’autotrasportatrice dipendente di un’azienda della provincia di Parma ha scoperto che il rimorchio agganciato al trattore stradale, sebbene avesse altre targhe, era senza ombra di dubbio quello che era stato rubato, carico di tubature per impianti di areazione, nel mese di marzo scorso dalle pertinenze della sua azienda.
Sul posto, allertati dalla donna, intervenivano i carabinieri della stazione di Sant’Ilario d’Enza che verificavano la presenza del TIR risultato essere ancora carico delle tubature per impianti di areazione. La targa apposta sul rimorchio risultava “pulita” ovvero non censita alla banca dati né come smarrimento né come oggetto di furto così come quella del rimorchio. Entrambe risultavano essere intestate a un salernitano 33enne residente a Reggio Emilia. I successivi accertamenti dei carabinieri portavano ad accertare in prima battuta che l’indirizzo di residenza del salernitano, risultato essere pluripregiudicato, era inesistete e che lo stesso non risultava abitare a Reggio Emilia. Tutto ciò in contrasto con la documentazione rinvenuta a bordo del trattore stradale ovvero i documenti relativi al passaggio di proprietà del trattore stradale venduto lo scorso mese di gennaio da una ditta di Varese a favore del 33enne. E mentre il rimorchio con l’intera refurtiva veniva sganciato dal trattore stradale e restituito all’azienda derubata, lo stesso trattore stradale veniva sequestrato in via amministrativa risultando peraltro sprovvisto di assicurazione.
I successivi accertamenti portavano a verificare che l’uomo, falsificava la scrittura privata concernente il passaggio di proprietà del trattore stradale facendo riportare come residenza un indirizzo di Reggio Emilia inesistente, città nella quale peraltro lo stesso 33enne non risulta aver mai risieduto. Sempre nel corso delle indagini i carabinieri di Sant’Ilario d’Enza hanno poi scoperto che con le stesse modalità, ovvero fornendo una residenza inesistente, il pregiudicato era riuscito ad ottenere dalla camera di commercio l’apertura di una partita iva relativa a una ditta di trasporti intestata a suo nome. Probabilmente, su questo sono in corso ulteriori accertamenti, l’uomo è riuscito sia per l’immatricolazione a suo nome del trattore stradale che in occasione dell’apertura della partita iva, ha utilizzato un documento falso. La riconducibilità del 33enne salernitano a tali responsabilità i carabinieri di Sant’Ilario d’Enza l’hanno ottenuta dai riconoscimenti fotografici da parte delle persone che hanno avuto a che fare con lui sia all’atto della vendita del trattore stradale che all’atto dell’apertura della partita iva. Alla luce di quanto accertato l’uomo, residente a Salerno ma di fatto irreperibile, è stato quindi denunciato alla Procura reggiana in ordine ai retai di ricettazione per il possesso del rimorchio rubato agganciato al suo trattore stradale nonché truffa e falsità in scrittura privata per gli escamotage utilizzati per il passaggio di proprietà del trattore stradale e per l’avvio dell’azienda individuale.