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Tullia Bevilacqua (Ugl Emilia-Romagna): in regione 16 morti sui luoghi di lavoro dall’inizio dell’anno”

Al 30 aprile 2018 si contano 220 morti sui luoghi di lavoro. Erano 198 alla stessa data del 2017 (+10%) e 10 anni fa: (+ 21%). Maglia nera l’edilizia con un aumento del 22% di morti rispetto ai primi 4 mesi del 2017. Ma conteggiando i morti sulle strade – cioè lavoro in itinere – la cifra reale è di 450 persone che hanno perso la vita. Nel 2017 dall’inizio dell’anno al 31 dicembre i morti sui luoghi di lavoro sono stati 632, oltre 1350 con le morti per infortunio con i mezzi di trasporto.

A fornire i dati è l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro.

“In Emilia-Romagna si contano in questi primi mesi del 2018 ben 16 morti sui luoghi di lavoro, due a Bologna, uno a Rimini, quattro a Ferrara, uno a Forlì Cesena, quattro a Modena, due a Parma e due a Ravenna. Questa cifra, sempre secondo l’ l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro , deve essere raddoppiata se si conteggiano anche i decessi in strada, autostrada, in itinere e nei campi (persone schiacciate dal trattore o altri mezzi agricoli, per esempio). Cifre che più volte abbiamo evidenziato anche in occasioni di pubblico confronto per chiedere interventi urgenti a tutela delle categorie più esposte”: afferma in una nota Tullia Bevilacqua, segretario generale del sindacato Ugl dell’Emilia-Romagna, che il 1° maggio ha celebrato la Festa del Lavoro a Roma, nella centralissima piazza San Silvestro, “occupata simbolicamente” da 1.029 sagome umane bianche e a grandezza naturale, per iniziativa dell’Ugl nazionale che con una formula insolita e di forte impatto, senza i tradizionali cortei o comizi, ha voluto ricordare così i morti sul lavoro del 2017.

“E anche quelli del 2018: un dramma che purtroppo non finisce mai. C’è bisogno di interventi. Anche infrastrutturali per arrestare questo tragico fenomeno. E’ necessaria una maggiore cultura della sicurezza, ma è altrettanto necessario adottare tutte le misure precauzionali necessarie per mettere in sicurezza i luoghi di lavoro. Ricordo soltanto, per capirci, che molte delle vittime del terremoto in Emilia erano lavoratori rimasti schiacciati per il crollo dei capannoni. Lo stesso terremoto che ha colpito l’Umbria e le Marche , a ricordare che moltissimi capannoni industriali in Italia ed anche nella nostra regione sono ancora a rischio sismico”: spiega Tullia Bevilacqua.

Le cifre nazionali sono drammatiche. Un operaio al giorno muore sul lavoro per mancanza di sicurezza. Soltanto le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all`Inail nei 12 mesi del 2017 sono state 1.029, con un incremento di 11 casi rispetto ai 1.018 dell`analogo periodo del 2016 (+1,1%). La cifra – come ricorda l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro – è sottostimata.

E’ una triste conta. La notte del 28 marzo un altro operaio di 57 anni è rimasto folgorato mentre era in corso un intervento sul nodo ferroviario Bologna-Venezia.

Il segretario generale del sindacato Ugl dell’Emilia-Romagna, ritiene “inaccettabile morire ai giorni nostri sul posto di lavoro” e lancia un appello per “fermare al più presto questa tragedia” con il coinvolgimento delle istituzioni, delle aziende e dei lavoratori stessi: “monitorando i fattori di rischio e adottando tutte le misure precauzionali necessarie per garantire la tutela dei lavoratori”: aggiunge e conclude Tullia Bevilacqua.

















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