Non è stato un gesto autolesionistico, come poteva apparire in prima battuta, la caduta da 4 metri di un giovane tunisino domiciliato a Boretto, nella bassa reggiana, volato dalla finestra di un’abitazione ma il frutto di una spinta da parte di un connazionale al culmine di una lite scaturita per futili motivi. A queste conclusioni sono giunti i carabinieri della stazione di Boretto che, a conclusione delle indagini dirette dal sostituto presso la Procura reggiana, Dr.ssa Pantani, hanno denunciato alla locale Procura con l’accusa di lesioni personali aggravate un 22enne tunisino residente a Parma. Il giovane ferito, un tunisino 20enne ospite di un cugino abitante a Boretto, condotto presso l’ospedale di Reggio Emilia è stato ricoverato con una prognosi di 30 giorni in via di esatta definizione, per i politraumi riportati a seguito della caduta.
Secondo la ricostruzione investigativa operata dai carabinieri il 20enne ferito si trovava seduto sul davanzale di un finestra della casa del cugino dove c’era anche l’indagato e con il quale ha incominciato a discutere. Dalle parole si è presto passati alle mani con il 22enne che spingeva il 20enne che finiva in strada dopo un volo di circa 4 metri. Sul posto accorrevano i sanitari inviati dal 118 unitamente ai carabinieri di Boretto. Mentre il ferito veniva condotto all’Arcispedale di Reggio Emilia, dove veniva ricoverato per i politraumi riportati a seguito della caduto, i carabinieri di Boretto avviavano immediati accertamenti che portavano a ricostruire l’accaduto riconducendo la caduta non a un tentativo di suicidio come inizialmente ipotizzato ma alla condotta aggressiva dell’odierno indagato per una lite scaturita per futili motivi. Il 22enne veniva quindi denunciato alla Procura reggiana in ordine al reato di lesioni personali aggravate.