giovedì, 12 Dicembre 2024
16.1 C
Comune di Sassuolo
HomeRegioneLa Regione presenta ai presidenti delle Unioni dei Comuni il nuovo Programma...





La Regione presenta ai presidenti delle Unioni dei Comuni il nuovo Programma di riordino territoriale

Criteri e obiettivi per sostenere e incentivare la gestione associata delle funzioni e dei servizi in capo ai Comuni. E’ il nuovo Programma di riordino territoriale (Prt), che è stato presentato questo pomeriggio nella sede regionale di viale Aldo Moro 50, a Bologna, ai presidenti delle Unioni dei Comuni dell’Emilia-Romagna. Una tappa del percorso in vista dell’approvazione in Giunta del Prt 2018-2020, prevista nelle prossime settimane.

Attualmente in Emilia-Romagna sono presenti 43 Unioni, che coinvolgono 280 Comuni sui 331 presenti. Nel corso del 2018 sono state inoltre presentate sei istanze di fusione che interessano dodici municipi: Formignana e Tresigallo (Ferrara); Berra e Ro (Ferrara); Castenaso e Granarolo (Bologna); Baricella e Malalbergo (Bologna); Colorno e Torrile (Parma); Sorbolo e Mezzani (Parma). I referendum nei Comuni interessati si svolgeranno in autunno.

“Il Programma di riordino territoriale è frutto di un percorso partecipato con gli interlocutori istituzionali e di un lavoro di analisi e approfondimento condiviso con i rappresentanti delle Unioni, Anci e Uncem- ha dettol’assessora al Bilancio e Riordino istituzionale Emma Petitti-.In questo contesto è stata importante l’azione della Regione come motore fondamentale dell’integrazione territoriale, volta alla gestione dei servizi ma anche culturale e sociale. Il Prt è un tassello di un disegno di riordino istituzionale e territoriale complessivo che la Regione Emilia-Romagna sta definendo e portando avanti nell’ambito del piano delle riforme istituzionali, oggetto di concertazione con lo Stato per l’ottenimento dell’autonomia regionale differenziata (ex art. 116 Costituzione). In questo quadro, abbiamo l’obbligo e il dovere di guardare avanti e di essere lungimiranti sulle scelte che oggi siamo chiamati a fare con interventi, non solo normativi, che consentano agli enti locali di governare le nuove sfide e di continuare, come territorio emiliano-romagnolo, a essere competitivi e attrattivi dal punto di vista economico”.

















Ultime notizie