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11 aprile, Giornata Mondiale contro la malattia di Parkinson

Studiare i nuovi profili molecolari della malattia di Parkinson, monitorare l’evoluzione della patologia, inserire i pazienti in un percorso diagnostico terapeutico assistenziale sono gli strumenti con il quale l’ISNB combatte il Parkinson.

Confermando la sua vocazione di ricerca traslazionale, l’ISNB affronta la malattia di Parkinson partendo da una ricerca in laboratorio, passando dalla medicina personalizzata, fino ad arrivare a progetti di miglioramento dell’organizzazione del sistema di presa in carico del paziente.

L’ISNB è, infatti, il centro coordinatore di Propag-Ageing, progetto di ricerca finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito di Horizon 2020 che vede impegnati 100 scienziati di 5 diversi Paesi. Con il Propag-Ageing, per la prima volta, la malattia di Parkinson è reinterpretata in un’ottica più generale che coinvolge l’intero processo di invecchiamento. Sebbene sia noto che l’età avanzata rappresenti uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo della malattia, fino ad oggi non è stata adeguatamente approfondita la relazione tra le normali alterazioni cellulari/molecolari che accompagnano l’invecchiamento fisiologico in salute e le alterazioni che caratterizzano questa malattia.

A livello locale, l’ISNB ha avviato il ParkLink Bologna, un progetto di monitoraggio dei pazienti che mira a studiare la malattia nel suo complesso. I pazienti che danno il consenso a partecipare allo studio, sono seguiti nel tempo su ogni aspetto della patologia, dal consumo dei farmaci, agli eventuali ricoveri, fino all’insorgenza di eventuali altri problemi di salute. Ciò consente la realizzazione di uno studio epidemiologico e di costruire, quindi, un registro per monitorare l’evoluzione della malattia e comprenderne meglio le fasi.

Oltre alla ricerca, l’ISNB offre servizi di diagnosi, cura e assistenza garantita da un PDTA dedicato alle persone con malattia di Parkinson. Il PDTA dell’Azienda Usl di Bologna, creato insieme ai professionisti dell’ISNB, è il primo e per ora unico in Italia a garantire, accanto ad una presa in carico sanitaria multidisciplinare completa, anche una offerta di interventi non strettamente sanitari. Per la prima volta in Italia, nella équipe multi-professionale sono coinvolti, sin dalle fasi precoci di esordio della malattia, laureati in scienze motorie che operano presso una rete di palestre presente in tutto il territorio metropolitano bolognese. E’ lo stesso specialista neurologo o il fisioterapista a prenotare direttamente, in accordo con il paziente, la palestra più comoda e ad avviare un programma di Attività Fisica Adattata, modellata sulle caratteristiche specifiche di ogni singolo paziente. Il movimento svolge, infatti, una azione preventiva nei confronti della malattia di Parkinson e, combinato con le terapie più avanzate e una presa in carico multidisciplinare, ne rallenta la progressione. L’attività fisica regolare, infatti, diminuisce del 43% il rischio di sviluppare la malattia di Parkinson, e i parkinsoniani che la praticano riducono del 70% il rischio di cadute.

La malattia di Parkinson è una delle malattie neurologiche degenerative più diffuse. In Italia, ogni anno vengono diagnosticati 15.000 nuovi casi, di cui almeno 1.000 in soggetti con età inferiore ai 45 anni. Si calcola che in Emilia-Romagna ci siano 18.000 persone con malattia di Parkinson.

















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