Nel 2018 in Emilia Romagna si prevede un incremento delle compravendite immobiliari del 15,7 per cento, corrispondente a circa 59mila unità, che porta la regione al secondo posto nella classifica italiana della crescita rispetto al 2017. Il mercato della casa prosegue la dinamica positiva avviata nel 2016, che ha visto un aumento delle compravendite del 13,3 per cento nel 2017, arrivando a 51mila transazioni nell’intera regione. Questi sono alcuni dei dati del Rapporto 2018 sul mercato immobiliare dell’Emilia Romagna, presentato oggi a Bologna da Scenari Immobiliari in collaborazione con Casa.it.
Anche i prezzi medi nominali stanno iniziando un trend positivo. A partire dal 2016 il rialzo delle quotazioni, specie nei capoluoghi, è stato costante e in prospettiva dovrebbe aumentare fino a toccare i 6,2 punti percentuali nel 2020. La regione tornerà vicino ai livelli del 2007. I prezzi si sono stabilizzati nel 2017 a livello regionale, riportando lo 0,1 per cento in più sul 2016. Migliora la prospettiva per il 2018, che è stimato in crescita dell’1 per cento.
Gli aumenti più consistenti delle quotazioni nel 2018 si avranno nei capoluoghi di provincia, con il semicentro di Rimini al più 2,7 per cento sul 2017. Ancora risultati positivi per Parma, in rialzo dell’1,6 per cento nel 2017 in vista di un trend ancor più positivo per l’anno in corso. Discorso diverso per Bologna, che nelle zone intermedie ha visto ancora un calo nel 2017 dell’1,4 per cento, ma crescerà della stessa misura nel 2018. L’andamento si mantiene ugualmente al di sopra della media italiana, che è in una fase di “ripresina” per il 2018, con la previsione dello 0,3 per cento in più rispetto al 2017 entro la fine dell’anno, così da invertire il trend negativo degli ultimi anni.
Il mercato immobiliare del capoluogo dell’Emilia Romagna registra ancora segnali di fragilità. Dopo una spiccata ripartenza nel 2016 con un incremento delle unità compravendute di circa il tredici per centro rispetto al 2015, nel 2017 l’indicatore è tornato in campo negativo con il 2,7 per cento in meno di abitazioni transate. Un dato che riguarda principalmente Bologna, mentre l’area metropolitana rimane sostanzialmente stabile rispetto al 2016. Per il 2018 sono attese 5.600 unità oggetto di compravendite in città, in aumento del 4,7 per cento rispetto al 2017, a fronte di un’offerta di 7.650 abitazioni. Anche il fatturato ha registrato un calo del quattro per cento, scendendo a 1,9 miliardi di euro, in seguito dopo un aumento del dieci per cento nel 2016, per un valore dei beni scambiati di oltre due miliardi di euro. Una tendenza al rialzo si sta affacciando sul fronte dei prezzi al metro quadro. Bologna dovrebbe crescere dell’1,1 per cento nelle zone di pregio nel 2018, con Santo Stefano che si classifica come quartiere migliore per una variazione del 6,7 per cento in più in dodici mesi rispetto a marzo 2017.
A Ferrara sono state acquistate 1.500 case nel 2017, ovvero l’8,7 per cento in più rispetto al 2016. Il fatturato ha registrato un altro anno di crescita: 6,1 per cento in più rispetto al 2016, per un valore di 329 milioni di euro. È aumentata anche l’offerta del 4,7 per cento nel 2017, con una previsione di crescita anche nel 2018. Stesso trend positivo è previsto per le compravendite e per il fatturato, in rialzo del 6,7 e del 4,9 per cento rispettivamente nel 2018.
A Forlì è in atto una ripartenza dal 2016 con un incremento delle unità residenziali compravendute di circa il 20,7 per centro per 1.050 abitazioni nel 2017. Il fatturato registra un aumento del 8,2 per cento circa in rispetto al 2016, per un valore di 217 milioni di euro. Per il 2018 si stima di tornare al livello del 2011, con 234 milioni di euro mentre le case compravendute arriveranno a 1.150, il 9,5 per cento in più rispetto allo scorso anno.
Modena ha risentito della crisi economica, con le compravendite che subiscono un crollo a partire dal 2008 fino al 2015, quando si sono visti i primi segnali di ripresa, ma anche nel 2018 non si prevede di tornare ai livelli del 2010. Nel 2017 il numero di case transate è calato del 4,8 per cento, con duemila scambi. Si è arrestata, invece, la contrazione dei prezzi nel 2017, con il centro che ha riportato una variazione positiva del 2,4 per cento.
Una delle poche città della regione a proseguire sul sentiero della crescita è Parma. Nel 2017 sono state censite 2.600 unità oggetto di compravendita, con un incremento del quattro per centro rispetto al 2016. Il fatturato registra un modesto aumento dell’1,6 per cento circa in un anno rispetto al 2016, per un valore di 490 milioni di euro. Per il 2018 si attendono tremila compravendite e 550 milioni di euro di fatturato, con variazioni percentuali a doppia cifra.
A Piacenza continua il trend di crescita. La città ha registrato un incremento delle compravendite nel 2017 con 1.350 unità scambiate, cioè il 12,5 per centro rispetto al 2016, accompagnato da un aumento dell’offerta del 3,2 per cento. Il fatturato ha riportato un aumento del 9,4 per cento in un anno rispetto al 2016, per un valore di 252 milioni di euro. Nel 2018 la crescita di questi indicatori sarà più contenuta, ma ugualmente incoraggiante, con una previsione del 7,4 per cento in più di unità transate e il 5,2 per cento di fatturato in aumento sul 2017.
A Ravenna si registra un incremento delle compravendite del 5,6 per cento nel 2017, con 2.250 unità transate, mentre l’offerta è aumentata del 2 per cento nello stesso periodo. Il fatturato è risultato in aumento del 3,2 percento circa, con 340 milioni di euro nel 2017. Per il 2018 sono previsti aumenti del 4,4 per cento per le compravendite, che arriveranno a quota 2.350, e del 2,9 per cento per il fatturato con 350 milioni di euro.
Sono state 1.850 le compravendite a Reggio Emilia nel 2017, cioè il 2,8 per cento in più rispetto all’anno precedente, già particolarmente positivo. Le ripercussioni sono positive anche sul fatturato, che è arrivato a 416 milioni di euro, cioè l’1,1 per cento in più in un anno. Incrementi più consistenti sono attesi per il 2018, che vedrà una crescita dell’8,1 per cento delle transazioni e del 5,8 per cento del fatturato.
A Rimini nel 2017 sono state compravendute 1.350 abitazioni, il 3,8 per cento in più rispetto al 2016, a cui è corrisposto un aumento dell’1,6 per cento del fatturato in un anno, per un valore di oltre 314 milioni di euro. Nel 2018 l’offerta di immobili sfiorerà le duemila abitazioni in vendita, mentre le compravendite saliranno del 7,4 per cento.
“L’aspetto più evidente dal lato della domanda – dichiara Mario Breglia, Presidente di Scenari Immobiliari – è l’aumento del numero di famiglie propense all’acquisto di un’abitazione, soprattutto nelle località di provincia, dove i prezzi sono ancora vantaggiosi rispetto ai capoluoghi. È un indicatore della ritrovata fiducia verso il mercato residenziale, dall’aumento dell’erogazione di mutui e dal crescente numero di nuovi progetti residenziali o di riqualificazione dell’esistente, che miglioreranno l’offerta. In dieci anni l’Emilia Romagna ha mantenuto un andamento parallelo all’Italia, superandola nel 2017 con un aumento delle compravendite più accentuato e pari al 23 per cento circa. Anche se la crescita segue attualmente ritmi più moderati, rimarrà stabile nel prossimo biennio. Lentamente i volumi dovrebbero tornare ai livelli pre-crisi, superando le 72mila compravendite nel 2020”.
“I dati misurati dal nostro portale Casa.it – commenta Luisa Crupi, Sales Manager del Gruppo Casa.it – rafforzano le prospettive di crescita a livello regionale indicate da Scenari Immobiliari. Infatti, nel corso del mese di Febbraio 2018 le richieste degli utenti agli agenti immobiliari sono quasi raddoppiate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, crescendo del +91%. Nei capoluoghi di provincia si registra un trend di crescita positivo: molto bene Ferrara con +135% di richieste generate, segue Reggio-Emilia che registra un +125%, mentre Piacenza e Ravenna si attestano a pari merito a + 119%. A Bologna la crescita è positiva ma meno vivace rispetto agli altri capoluoghi, infatti si rileva un aumento di +66% di richieste generate nel periodo esaminato. Questa crescita è frutto di una sempre maggiore propensione all’uso del portale e della app mobile da parte del pubblico, del maggiore interesse verso l’acquisto della casa e delle migliorate capacità tecnologiche di Casa.it nel catturare utenti interessati. Le richieste degli utenti generate dal nostro portale verso gli agenti immobiliari sono un indicatore affidabile dei trend futuri delle compravendite e i dati positivi durante febbraio 2018 fanno ben sperare verso una consolidata ripresa delle compravendite anche per il futuro.”