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Il Punk ha quarant’anni, un ciclo di incontri alla Biblioteca Loria di Carpi

La Biblioteca Multimediale Loria di Carpi promuove una rassegna di incontri d’approfondimento, musica e cinema intitolata Hey! Ho! Let’s go!-40 anni di punk in Italia. L’ingresso al ciclo di iniziative, che prenderanno il via venerdì 16 marzo all’Auditorium Loria, è gratuito. Le prime tre serate verranno curate e condotte da Stefano Gilardino, scrittore e autore de La storia del punk (Hoepli, 2017), libro che ripercorre quarant’anni di storia e mutazioni del genere. Gilardino, nel corso degli incontri percorrerà le tracce dell’evoluzione di uno stile musicale, nato come semplice tentativo di emulazione e trasformatosi in breve nel protagonista di una ricca scena nazionale e, in seguito, di un movimento molto apprezzato anche all’estero. E tratterà anche del nostro paese, che mentre a Londra e New York i Ramones (il cui ‘grido di battaglia’ è proprio quello che dà il titolo all’iniziativa) tracciano la via di quello che diventerà universalmente conosciuto come punk rock aprirà le porte al punk con un ritardo di qualche mese nell’ottobre del 1977: grazie ad un servizio televisivo, opera di Raffaele Andreassi, che va in onda su Raidue all’interno della trasmissione Odeon-Tutto quanto fa spettacolo e racconta la nuova incredibile moda di Londra. Il punk entra così per la prima volta nelle case degli italiani, per scoppiare definitivamente nel 1978…

1° incontro

Venerdì 16 marzo, ore 21

Il punk sbarca in Italia alla fine del 1977 e si radicalizza nei primi anni Ottanta: cambiano la musica, gli slogan, persino i vestiti e la politica.

Ospite della serata Massimo Zamboni, chitarrista e fondatore dei CCCP-Fedeli Alla Linea (poi CSI, oltre che scrittore), il cui apporto alla scena indipendente italiana, ma anche locale, è fondamentale. Nati e cresciuti all’interno di una dinamica totalmente do-it-yourself, i CCCP-Fedeli Alla Linea se ne distaccano ben presto, firmando per una major della discografia. La loro importanza capitale è ben visibile ancora oggi, anche grazie al nuovo spettacolo di Zamboni che, in qualche modo, ne preserva la memoria, e si intitola I Soviet + L’elettricità – Cento anni di rivoluzione russa.

2° incontro

Venerdì 23 marzo, ore 21

Dopo i primi vagiti tra la fine del 1977 e il 1978, negli anni 80 fioriscono la new wave ed il post-punk.

Con la partecipazione di Federico Fiumani, leader dei fiorentini Diaframma e autentica figura di culto della scena italiana. Dopo aver debuttato su singolo nel 1982, i Diaframma hanno inciso un album d’esordio, Siberia, considerato a ragione una delle pietre miliari del post-punk (ma non solo) italiano. Trentacinque anni più tardi, Fiumani è ancora alla guida del suo progetto, con una lunga discografia alle spalle, a cui va aggiunta la sua ricca carriera di scrittore e poeta. La piccola casa editrice Hellnation di Roma ha da poco ripubblicato due suoi libri, Dov’eri tu nel ’77 e Brindando coi demoni.

3° incontro

Venerdì 30 marzo, ore 21

L’evoluzione del genere avviene attraverso la scoperta di altre musiche, vecchie e nuove, consegnando alla storia decine di band rivoluzionarie.

Conduce Stefano Gilardino con la partecipazione di tre ex componenti dei Not Moving che in esclusiva assoluta suoneranno alcuni brani dal vivo: Antonio “Tony Face” Bacciocchi, batterista, protagonista di parecchi altri progetti musicali e apprezzato scrittore (Rock’n’Sport, Uscito vivo dagli anni ’80, Paul Weller-L’uomo cangiante); Rita “Lilith” Oberti, cantante, è una delle prime punk italiane nonché una delle voci più caratteristiche e particolari del genere; Domenico “Dome La Muerte” Petrosino, chitarrista e cantante, ha militato, oltre che nei Not Moving, nei CCM, leggendaria hardcore band di Pisa, prima di dedicarsi a progetti solisti, ultimo dei quali Dome La Muerte & The Diggers.

Seguiranno poi due serate di aprile dedicate al cinema e curate da Il cinema del carbone.

Venerdì 6 aprile, ore 21
‘77 no commercial use di Luis Fulvio, Italia, 2017, 105’

Un film fatto quasi interamente di materiale di repertorio inedito che lavora sulla giustapposizione e contrapposizione di concetti e immagini, suoni e proteste. Una pellicola che riassume speranze e ossessioni del regista che nel ’77 è nato e sul ’77 si è sempre interrogato.

Presenta il film il regista Luis Fulvio: collaboratore dell’archivio film della Fondazione Csc e di Fuori Orario cose (mai) viste. Nel 2014 ha realizzato “Coda” e nel 2016 “Il futuro di Era”, entrambi presentati al Torino Film Festival.

Venerdì 20 aprile, ore 21
Jubilee di Derek Jarman (Regno Unito, 1978, 103’) VM 18 anni

“Nel 1578 la regina Elisabetta I chiede all’astrologo di corte John Dee di mostrarle il futuro della sua nazione. Con l’aiuto dell’angelo Ariel i due compiono un viaggio temporale di quattrocento anni. Ad attenderli il caos e l’anarchia: a Buckingham Palace si è insediato il magnate delle comunicazioni Borgia Ginz, l’abbazia di Westminster è diventata una discoteca, Londra è in mano a bande di teppisti. Come quella di Bod, a capo di una gang di freak e deviati.”

Presenta il film il critico cinematografico Rinaldo Censi, docente di Storia e Filologia del cinema presso l’Università di Pavia, studioso delle relazioni tra cinema e arti visive, collabora con Alfabeta2, Il Manifesto, Cineforum, Filmcritica, Fata Morgana, è autore di libri, curatore di edizioni in dvd e programmatore di rassegne cinematografiche.

La partecipazione agli incontri è libera sino ad esaurimento dei posti disponibili

Per informazioni
059 649950-9383

















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