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Vertenza Castelfrigo, Flai-Filt Cgil Modena: si inasprisce la mobilitazione

La vertenza Castelfrigo non si ferma. I lavoratori delle cooperative Ilia D.A. e Work Service in sciopero dal 17 ottobre a causa della procedura di licenziamento, non si arrendono. La vertenza si inasprisce, e in mancanza di soluzione, arriverà anche allo sciopero della fame da parte di un gruppo di lavoratori. Diverse le iniziative che i lavoratori metteranno in campo anche nelle prossime settimane insieme ai sindacati Flai e Filt Cgil.

Le iniziative sono state annunciate stamattina in conferenza stampa dai dirigenti Flai/Cgil Umberto Franciosi e Marco Bottura, e Filt /Cgil Adriano Montorsi e Diego Bernardini e da alcuni lavoratori degli appalti Castelfrigo presenti in in rappresentanza dei loro colleghi.

Lunedì 18 dicembre è prevista a Castelnuovo Rangone un’imponente manifestazione con almeno 500 persone. Saranno i delegati Flai/Cgil di tutte le imprese dell’agroindustria del Nord Italia, insieme ai lavoratori modenesi in sciopero. In occasione della manifestazione del 18 dicembre, è infatti proclamato lo sciopero provinciale di 8 ore di tutti i lavoratori dell’industria alimentare, e dei lavoratori degli appalti e di quelli somministrati nelle aziende alimentari. E’ previsto un concentramento alle ore 10.30 nel piazzale antistante la Castelfrigo (via Allende) e poi il corteo per le vie del centro storico di Castelnuovo sino alla piazza centrale (adiacente a via Matteotti) dove alle ore 12.30 si terrà il comizio conclusivo di Ivana Galli segretaria nazionale Flai/Cgil.

La manifestazione “#BastaSchiavi. Per dire no al nuovo caporalato” avrà fra le altre parole d’ordine  #StopFalseCooperative #NoDirittiNoQualità, #StopCaporalato, per denunciare non solo la condizione dei lavoratori degli appalti Castelfrigo, ma di tutto “un sistema malato”, quello del distretto modenese delle carni, “dove regna una diffusa illegalità, un sistema di evasione fiscale e contributiva che riguarda le società appaltatrici che operano nelle aziende di lavorazione carni”. Dove, aggiungono i sindacati, “chi rivendica condizioni dignitose di lavoro, come i lavoratori degli appalti Castelfrigo, viene licenziato, dove i caporali, i finti presidenti delle cooperative, trattano come “schiavi” i lavoratori. Dove le false cooperative sono un modo per utilizzare lavoratori sottocosto, dove si genera concorrenza sleale fra le imprese” – aggiungono Flai e Filt Cgil.

Dopo le mobilitazioni delle scorse settimane, prosegue dunque la vertenza per chiedere giustizia e dignità per i lavoratori degli appalti Castelfrigo, ma anche per ripristinare condizioni di legalità e rispetto delle regole nel distretto, per chiedere che alle decine di denunce fatte dalla Flai/Cgil già dal 2005 e alle indagini della Guardia di Finanza del 2014, seguano azioni concrete per ripristinare un quadro di legalità nel settore. Solo con il rispetto delle regole si può infatti avere anche una produzione di qualità, la garanzia di sicurezza alimentare, altrimenti a rischio.

“Siamo determinati ad andare avanti”, hanno ribadito stamattina lavoratori e sindacalisti. “Nei prossimi giorni, la vertenza sarà allargata a tutte le aziende del distretto carni modenese, andando a protestare di volta in volta davanti alle stesse imprese, in particolare Inalca, Alcar Uno, Suincom e altre, che sono state le prime che hanno ideato, applicato e  portato a degenerazione il sistema degli appalti alle false cooperative. Davanti alle aziende verrà portata tutta la documentazione relativa a  segnalazioni e denunce sulle irregolarità e saranno evidenziati anche i processi mai partiti o andati in prescrizione”.

Inoltre, se non ci sarà soluzione alla vertenza che riguarda i 127 lavoratori licenziati dal sito della Castelfrigo, dal 19 dicembre un gruppo di lavoratori entrerà in sciopero in fame. “Non è un ricatto – affermano i sindacati – ma si vogliono salvaguardare i principi costituzionali e la legalità di un intero distretto”.
















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