C’è una sentenza imminente del Consiglio di Stato che tiene in ansia non poco i giovani laureati italiani in Scienze della Formazione Primaria.
Il Consiglio di Stato è chiamato a pronunciarsi sulla sorte di migliaia di diplomati magistrali (con diploma conseguito entro il 2001 e considerato abilitante a tutti gli effetti) inseriti – con riserva – nelle graduatorie ad esaurimento (GAE) dopo diverse sentenze pronunciate dai Tribunali Amministrativi Regionali. Si tratta di numeri significativi (30 mila per la scuola dell’infanzia e altrettanti per la scuola primaria) che potrebbero condizionare pesantemente le graduatorie, penalizzando i giovani laureati in Scienze della Formazione Primaria che vedrebbero allungarsi i tempi della loro immissione in ruolo per effetto della maggiore anzianità di servizio che hanno quanti posseggono il semplice diploma.
Mentre si registrano da più parti prese di posizioni che esprimono profonda preoccupazione, anche il Dipartimento di Educazione e Scienze Umane di Unimore fa sentire la sua voce ed ha deliberato unanimemente di aderire e sostenere quanto sottoscritto dal Coordinamento Nazionale dei Presidenti dei Corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria (SFP) circa l’importanza di una preparazione all’insegnamento, fondata scientificamente e supportata da validi insegnamenti e percorsi di tirocinio formativo universitario.
Su queste posizioni ha espresso apertura anche il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli che annuncia l’intenzione di affrontare il tema dei neo immessi in ruolo attraverso le graduatorie ad esaurimento “in modo che si possano trovare le giuste soluzioni che tutelino i diritti di chi lavora, rispettino le sentenze, e garantiscano la qualità del sistema scolastico”.