«Il rispetto della legalità viene prima di tutto. Il ricorso alle cooperative spurie o improprie che violano le regole e sfruttano i lavoratori va combattuto duramente. Serve un’azione ferma da parte di tutte le istituzioni, per questo chiediamo al Governo e tutti gli enti competenti di rafforzare tutte le verifiche e i controlli per garantire il rispetto della legalità a tutela delle imprese serie e sane del settore che assicurano la dignità del lavoro. Il comparto della lavorazione delle carni sta pagando un prezzo a livello di immagine che l’economia modenese non merita e non può sostenere».
Lo ha affermato Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena, nel corso dell’incontro, nella serata di lunedì 13 novembre nella sede dell’ente, del tavolo provinciale del settore carni durante il quale sono state affrontate anche le problematiche emerse di recente alla Castelfrigo di Castelnuovo Rangone.
Hanno partecipato i rappresentanti delle associazioni di categoria, dei sindacati, delle centrali cooperative e i sindaci di Castelnuovo Rangone, Massimo Paradisi, e di Vignola Simone Pelloni.
«Il tavolo provinciale – ha aggiunto Muzzarelli – è da tempo impegnato a trovare le soluzioni per un problema complesso che vede intrecciarsi diversi aspetti, dalla valorizzazione di un distretto fondamentale a livello non solo locale, alla competitività delle imprese all’interno di un mercato globale sempre più complesso che deve coniugarsi con la difesa complessiva della qualità e della continuità del lavoro. Ma il tema della legalità è imprescindibile».
Muzzarelli ha ricordato, inoltre, «l’accordo sottoscritto nei mesi scorsi rimane un riferimento per un ragionamento comune tra tutti i soggetti; servono nuove regole che il Governo deve introdurre al più presto perché senza regole certe per tutti stabilite a livello nazionale tutto diventa più difficile».
Durante la discussione, Antonio Mattioli della Cgil regionale ha affermato che i problemi alla Castelfrigo «che denunciamo da tempo, riguardano il rispetto della legalità, le infiltrazioni della criminalità organizzata attraverso l’utilizzo delle cooperative spurie», concetti condivisi anche dagli altri interventi da parte dei rappresentanti dei sindacati dei lavoratori, in particolare nei contributi di Umberto Franciosi, di Flai Cgil regionale, Margherita Salvioli della Cisl, e di Enrico Rovatti di Uil.
Giancarlo Bussetti, in rappresentanza di Confindustria Modena, ha affermato che «sulla legalità non si transige, ma il problema è quello di coniugare legalità e sostenibilità del settore, ancora non si è trovata una soluzione anche se le regole ci sono».
Gianluca Verasani, direttore di Legacoop Estense ha richiamato l’attenzione «sulle vere cooperative che svolgono attività importanti e nel pieno risposto della legalità che con le cooperative spurie non hanno nulla a che fare. Un problema che denunciamo da tempo», mentre Alessandro Monzani di Confcooperative ha evidenziato «la difficoltà di una mediazione ma la tutela della legalità viene prima di tutto».
Muzzarelli ha concluso confermando che il tavolo provinciale resta a disposizione del parti per eventuali azioni condivise oltre a garantire un’attenzione.