Da oltre 5 anni era violento in famiglia tanto che per due coniugi e la figlia minore era prassi chiudersi costantemente a chiave nei vari ambienti dell’abitazione per evitare di essere aggrediti. Accorgimenti che non sempre sono serviti: una sera il ragazzo rientrato a casa trovando i familiari chiusi in camera ha sfondato la porta senza riuscire a fargli male solo grazie all’arrivo dei carabinieri. Oltre ai familiari la sua rabbia sovente si abbatteva anche sugli arredi e mobili di casa che distruggeva.
Gratuite violenze e danneggiamenti quelli commessi da un 24enne reggiano abitante a Novellara che ieri notte al culmine di un intervento curato dai carabinieri della locale stazione è stato arrestato per i reati di resistenza e maltrattamenti in famiglia. Questa volta l’intervento dei carabinieri non ha calmato il 24enne che aveva pestato la mamma. Oltre a continuare a minacciare i familiari anche in presenza dei militari, all’invito rivoltogli di allontanarsi da prima offendeva e minacciava i carabinieri per poi passare alle vie di fatto aggredendo un maresciallo. Bloccato dai militari veniva arrestato per i reati di resistenza e pubblico ufficiale, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia.
La mamma, che poco prima era stata aggredita, ricorreva alle cure mediche presso il competente ospedale venendo dimessa con una prognosi di 7 giorni in quanto policontusa. L’assurdo motivo che ha scatenato l’ultimo episodio di violenza e la circostanza che vedeva il 24enne accusare i familiari di avergli preso una cavo USB che invece era n camera del ragazzo dove la mamma l’aveva trovato.
Tale rinvenimento anziché calmare il ragazzo lo mandava su tutte le furie portandolo a picchiare la mamma scaraventata a terra e presa a calci e pugni. Quindi l’intervento dei carabinieri di Novellara e l’arresto del giovane. Quindi la ricostruzione di un quinquennio di gratuite violenze con la macabra scoperta che da anni per evitare di essere picchiati sia i genitori che la sorellina erano costretti a rinchiudersi a chiave nei vari ambienti di casa vivendo come dei veri e propri detenuti.