Un ulteriore passo avanti verso il completamento del grande progetto Pet Puzzle, portato avanti da GRADE Onlus, arriva grazie alla collaborazione con “Progetto Pulcino”, associazione che nasce nel luglio 2008 per volontà della dottoressa Cristiana Magnani, pediatra neonatologa.
Nei giorni scorsi “Progetto Pulcino” ha donato per l’acquisto del nuovo, fondamentale strumento diagnostico 30.000 euro, alla presenza di Francesco Merli, Direttore della Struttura Complessa di Ematologia, Arcispedale Santa Maria Nuova – IRCCS, del Direttore Generale dell’Ausl Fausto Nicolini, e della dottoressa Magnani. L’obiettivo peculiare dell’Associazione è quello di raccogliere fondi per l’acquisto di macchinari e attrezzature, e anche il conferimento di borse di studio, a favore della Struttura Complessa di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria Nuova di Reggio Emilia.
In questi anni sono stati acquistati più di venti apparecchi per il reparto e l’Associazione si è inoltre dedicata anche ad opere benefiche verso famiglie segnalate dal reparto, o a favore di associazioni che operano nel campo dell’infanzia. La generosità di tanti donatori e soprattutto il 5 per mille di tanti amici sostenitori e soci hanno permesso quest’anno a “Progetto Pulcino” di aderire all’importante iniziativa Pet Puzzle, promossa dal GRADE in collaborazione con l’Arcispedale S. Maria Nuova. La finalità è acquistare una Pet di ultimissima generazione per l’individuazione precoce dei tumori e la loro valutazione in localizzazione e dimensione. Perché Progetto Pulcino ha deciso di diventare partner di questa iniziativa? Risponde la dottoressa Magnani: “Perché la nostra attenzione al mondo dell’infanzia ci spinge alla continua ricerca di modalità per tutelare e migliorare la qualità di vita dei bambini. Questa Pet di ultima generazione, oltre ad una risoluzione molto più sofisticata che permetterà di leggere meglio e con anticipo tutte le alterazioni, sarà dotata di una tecnologia digitale, moderna, che permetterà di ridurre notevolmente i tempi di esecuzione dell’indagine, portandoli a circa un terzo di quelli attuali, con conseguente miglior tollerabilità da parte di pazienti pediatrici. In questi pazienti spesso è necessaria una sedazione: se i tempi sono brevi, anche la sedazione necessaria è molto ridotta. Inoltre, particolare molto importante soprattutto in pediatria, questa nuova apparecchiatura permetterà di impiegare dosi di radiofarmaco molto più basse con conseguente marcata riduzione dell’irradiazione del paziente. Questi vantaggi della nuova tecnologia si tradurranno probabilmente nell’estensione dell’impiego della Pet/Ct in età pediatrica”.