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Aggressioni di 3 agenti al carcere Sant’Anna. I sindacati chiedono l’incontro con il Prefetto

Gravissima aggressione di un detenuto nei confronti di 3 agenti di polizia penitenziaria della casa circondariale di Sant’Anna. E’ quanto è successo domenica sera da parte di un detenuto già protagonista di gesti simili alcuni giorni fa presso la casa circondariale della Dozza a Bologna mandando all’ospedale 4 agenti. Anche i 3 agenti modenesi hanno riportato serie ferite al volto e uno di loro ha riportato anche una frattura al braccio.
Si tratta dell’ennesimo episodio di  aggressione ai danni degli agenti di polizia penitenziaria al carcere Sant’Anna, conseguenza dei provvedimenti di trasferimento da parte del Provveditorato regionale di detenuti alquanto pericolosi.
Il sindacato Fp/Cgil di Modena contesta la superficialità con la quale si sta gestendo quella che i tecnici chiamano “vigilanza dinamica” che consiste nell’aprire le camere detentive tutto il giorno. Infatti, per effetto di una discutibile gestione di questa nuova metodologia detentiva, dal 2013 si è verificata un’escalation di eventi critici gravi, tra i quali spiccano risse tra detenuti e furti, ma peggio ancora aggressioni al personale, talvolta di particolare violenza.

La Fp/Cgil, con le altre organizzazioni sindacali, chiede da tempo una modifica di questo sistema di vigilanza per evitare che venga vanificato l’obbiettivo di creare condizioni di miglior vivibilità all’interno degli istituti penitenziari.

“Contestiamo al Provveditorato regionale di continuare ad inviare presso la struttura modenese detenuti particolarmente aggressivi e violenti concentrando di fatto in un solo istituto detenuti particolarmente pericolosi e di difficile gestione” affermano Vincenzo Santoro e Luciano Ianigro della Fp/Cgil.
“Purtroppo non aiuta neanche l’atteggiamento della direzione della casa circondariale di Modena – continuano i sindacalisti – che cerca sempre di minimizzare i numerosi eventi critici che si stanno verificano ai danni dei lavoratori, gli stessi che potrebbero fornire tutti gli elementi utili per una migliore gestione dei detenuti se solo fossero semplicemente ascoltati”.
“Invece, dobbiamo prendere atto dell’atteggiamento della Direzione – concludono i sindacalisti – che mette costantemente in discussione le parole, ma soprattutto l’operato degli agenti creando un clima di forte stress che il più delle volte è associato al trasferimento al Pronto soccorso”.

La Fp/Cgil, insieme alle organizzazioni sindacali di Polizia penitenziaria, chiede un incontro al Prefetto di Modena per affrontare questi problemi nell’interesse non solo dei lavoratori, ma anche per la sicurezza per l’intera comunità modenese.

















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