Un’annata di eccezionale qualità per la castagna. Dai primi dati raccolti da Confagricoltura, sarà una stagione di grandi soddisfazioni per il frutto dell’Appennino, come conferma il presidente di Confagricoltura Bologna e produttore di marroni di Zocca Guglielmo Garagnani: “Siamo ancora in piena raccolta, circa al 70 per cento, ma è già possibile fare un primo bilancio.
L’annata è di eccezionale qualità, i marroni non sono grandi, ma con un alto tasso zuccherino, dolci e saporiti. Nello scorso fine settimana la sagra di Zocca ha visto una grande affluenza e sono stai venduti oltre 30 quintali di marroni di Zocca con certificato della Camera di Commercio tra cotti e non, segno che il prodotto piace e attrae. La filiera della castagna– precisa Garagnani – necessita di investimenti importanti anche nelle aree boschive, che contribuiscono al presidio e alla tutela del territorio, senza dimenticare l’export: castagne, marroni, ma anche la farina che ne deriva sono molto apprezzati all’estero”.
Così Eugenia Bergamaschi, presidente di Confagricoltura Modena: “La castagna è una produzione agricola troppo spesso sottovalutata, un’eccellenza del nostro territorio che fa reddito in un’area poco valorizzata come l’Appennino. In queste domeniche di ottobre Zocca ospita la Sagra della castagna e questa, come le altre rassegne che si sono susseguite in questi mesi, sono importanti per attirare persone e rilanciare il turismo, che insieme all’agricoltura è il valore aggiunto della nostra montagna”.
“L’andamento, causa la siccità, ne ha ridotto i volumi di raccolta – è il bilancio di Cristiano Fini, presidente della Cia di Modena – ma la produzione delle castagne dal punto di vista qualitativo è buona, con prezzi interessanti. Occorre sostenere la castanicoltura, perché nei territori montani rappresenta tutt’oggi una fonte di reddito. Inoltre la cura dei castagneti contribuisce a prevenire il dissesto idrogeologico, al contrario l’abbandono del patrimonio boschivo impoverisce un territorio e lo rende più vulnerabile”.