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Energia: ‘Fantozza’ e ‘Bugia’ permessi sospesi, in Emilia-Romagna si procede solo con il consenso dei Comuni

Nel confronto con il ministero dello Sviluppo economico (Mise) per i permessi di ricerca di idrocarburi, la Regione raccoglierà le istanze dei territori con l’obiettivo di arrivare a formulare pareri congiunti su ogni singolo provvedimento: dalla valutazione di impatto ambientale, alla sostenibilità sociale. E’ quanto ribadito nel pomeriggio di oggi nel corso della seduta congiunta delle Commissioni assembleari Ambiente ed Economia dagli assessori regionali Palma Costi (Attività produttive) e Paola Gazzolo (Ambiente).

“A fronte delle conclusioni della Commissione Ichese- hanno precisato Costi e Gazzolo- sono scaturite le nuove linee guida per ricerca ed estrazioni di idrocarburi che la Regione ha, per prima, assunto in accordo con il Mise e che garantiscono ulteriori garanzie e precauzioni oltre a preziose informazioni di conoscenze del sottosuolo dell’Emilia-Romagna”.

Dopo il sisma del 2012 in Emilia è stata istituita una commissione internazionale di indagine (commissione Ichese) per indagare eventuali correlazioni degli eventi sismici con i processi estrattivi e, nel rispetto del lavoro della commissione e in via precauzionale, al contempo sono stati sospesi tutti i nuovi permessi anche quelli in itinere compresi quelli già valutati come ‘Fantozza’ nel reggiano e ‘Bugia’ nel modenese e nel reggiano. Dopo una sperimentazione sul pozzo in località Cavone nel modenese, la comunità scientifica coinvolta ha escluso ogni correlazione, la Giunta regionale, non essendoci più le condizioni giuridiche per non procedere, aveva revocato il blocco dando il via al normale iter di legge. La Regione aveva così concluso l’iter e firmato il documento di Intesa per i due permessi ‘Fantozza’ e ‘Bugia’ che avevano già ottenuto un parere di Via positiva con il coinvolgimento delle amministrazioni comunali interessate, a fronte di indagini geologiche non invasive e verificate per tutti gli aspetti e quindi con le necessarie prescrizioni.

“Abbiamo chiesto al Mise di poter sospendere per almeno altri sei mesi la procedura per i due permessi ‘Fantozza’ e ‘Bugia’- concludono Costi e Gazzolo- proprio per dare ai sindaci e ai cittadini la più corretta informazione sui permessi e sulle azioni di salvaguardia. Una sospensione che abbiamo valutato necessaria dal momento che i sindaci dei comuni interessati sono di nomina recente e successiva all’avvio dell’iter. Per quanto attiene a ‘Torre del Moro’, nel cesenate, siamo in una fase ancora precedente: ad oggi è stato concesso il titolo minerario. Anche in questo caso si procederà solo in accordo con i comuni interessati”.

Proprio per questo sono convocate due specifiche assemblee pubbliche previste a Formigine, nel modenese, giovedì 20 luglio e a Fabbrico, nel reggiano, martedì 25 luglio con gli assessori Costi e Gazzolo in collaborazione con i tecnici di Regione, Ingv, Università e Mise). Due incontri, aperti al pubblico, dove ad intervenire saranno le istituzioni regionali, tecniche e scientifiche, per fornire ai cittadini delle aree interessate una corretta e scientifica informazione su tutti gli aspetti che riguardano le attività di ricerca, con particolare attenzione al tema della tutela ambientale nei permessi di ricerca degli idrocarburi.

Le procedure
I giacimenti minerari sono beni demaniali del patrimonio indisponibile dello Stato. La loro ricerca e lo sfruttamento sono considerati di interesse pubblico ed effettuati da imprese private in possesso dei requisiti tecnico-economici in un regime giuridico di concessione (titolo minerario).
Le funzioni amministrative di conferimento dei titoli minerari (prospezione, ricerca ed estrazione degli idrocarburi liquidi e gassosi) sono svolte dal Mise d’intesa con le Regioni e da sempre, in Emilia-Romagna, coinvolgendo i Comuni. In sintesi, spetta al Mise fornire l’autorizzazione, al ministero dell’Ambiente formulare la Via (Valutazione di impatto ambientale) o lo screening, mentre alle Regioni compete sia il parere sulla Via, che in Emilia Romagna viene redatto con il coinvolgimento delle amministrazioni locali, sia la sigla del documento di Intesa per procedere.

















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