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Cgil, Cisl e Uil: in Emilia Romagna si sceglie la tutela del lavoro e la qualità dei servizi

In data odierna la  Giunta regionale ha deliberato una modifica della DGR n.514\09 che regolamenta il processo di Accreditamento di tutti i servizi pubblici che riguardano gli anziani e i disabili (case residenziali, centri diurni e assistenza domiciliare), modifica che stabilisce che tutti i soggetti gestori pubblici e privati dei servizi  accreditati dovranno applicare ai loro dipendenti dei Contratti Collettivi di settore stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.

Si conclude così una questione innescata da Organizzazioni datoriali  che pretendono di applicare ai lavoratori un Contratto Nazionale stipulato con  organizzazioni sindacali minoritarie ed in più parti sfavorevole per i dipendenti (nella nostra regione ANASTE).

Riconosciamo alla Regione di aver fatto una scelta di campo precisa che rende esigibile nel concreto quanto già normato dal Decreto Legislativo 50\2016 “Testo Unico sugli appalti Pubblici”, recepito nella Legge Regionale 18\2016 e condiviso nel Patto per il Lavoro del 2015.

Una scelta di campo, che non è solo una vittoria formale di CGIL CISL UIL e delle relative Categorie in quanto Organizzazioni Sindacali maggioritarie, ma la riconferma del fatto che se vogliamo servizi di qualità dobbiamo avere un Contratto di qualità in grado di tutelare i lavoratori, tutela tanto più necessaria in un settore come quello dei servizi agli anziani e ai  disabili  ad altissima intensità di cura, dove il fattore umano del lavoro condiziona significativamente il livello delle prestazioni assistenziali e relazionali.

















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