Confimi Industria – A un anno dalla sottoscrizione del contratto per la piccola e media industria manifatturiera e metalmeccanica, un primo bilancio arriva dall’assemblea di Confimi Impresa Meccanica. Giudizio positivo su molti versanti: “Abbiamo introdotto un diverso sistema di relazioni industriali con le organizzazioni sindacali – rivendica il presidente Riccardo Chini – un confronto senza ideologie, senza pregiudizi, entrando nel merito delle singole questioni”.
“Abbiamo scelto di assumerci delle responsabilità rispetto al difficile contesto complessivo – spiega – e lo abbiamo fatto insieme a Fim e Uilm non presentando piattaforme e contro-piattaforme rigide ma condividendo un’agenda di priorità per il nostro confronto negoziale”. Quanto alle altre sigle, “hanno deciso liberamente di non negoziare con noi e non intendiamo intervenire su questo aspetto ma pretendiamo, da parte loro, rispetto, coerenza e riconoscimento del lavoro di altri”.
Il contratto, della durata di 3 anni, è entrato in vigore il 22 luglio dello scorso anno, rivelandosi “pronto per governare i cambiamenti prodotti da Industria 4.0 grazie ad alcune caratteristiche specifiche”. Tra queste l’essere “aperto”. Le parti sociali si sono riservate la possibilità di intervenire con un duplice risultato: un costante aggiornamento che non rende necessario la corsa folle all’aggiornamento della norma, evitando di far percepire lo strumento scollato dalla realtà nella quale opera, e l’introduzione di “Socrate”, un nuovo istituto contrattuale che prevede incentivi all’occupazione per determinate categorie come i giovani, le donne, gli over 50.
Socrate è un contratto d’ingresso in azienda a tempo determinato, stipulabile in un arco temporale da 6 a 18 mesi, che prevede una riduzione di circa il 19% dei minimi contrattuali di riferimento che vengono restituiti al lavoratore in caso di mancata conferma. “Cercavamo un modo per favorire l’occupazione in azienda perché abbiamo definito congiuntamente le priorità – spiega Chini – e questa è la soluzione che abbiamo ricercato e trovato”.
Per Marco Bentivogli, segretario generale FIM-CISL, “Il contratto Confimi rappresenta un riferimento importante per la categoria, in quanto oltre a valorizzare il ruolo delle relazioni sindacali a tutti i livelli, ha rilanciato la partecipazione e le tutele dei lavoratori e gli strumenti a sostegno dell’occupazione. Il comparto delle medie e piccole imprese è strategico e ne va valorizzata la capacità tecnologica e produttiva. Così come il dialogo costante e i contratti innovativi costituiscono la via migliore per la tutela di lavoratori e per far ripartire il nostro sistema industriale. Le relazioni sindacali – continua Bentivogli – avanzate sono infatti la leva decisiva per coniugare sviluppo sostenibile e salvaguardia dei lavoratori e devono essere costantemente valorizzate per il bene complessivo del Paese.”
Anche per Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, “Il compito di un sindacato moderno e riformista è quello di tutelare i lavoratori ed anche i luoghi dove esercitano l’attività produttiva. In questo senso fare la contrattazione e firmare accordi contrattuali diviene l’azione determinante per un’organizzazione rappresentativa come la nostra. Oggi ricordiamo l’intesa contrattuale del 22 luglio 2016 con Confimi Impresa Meccanica, un momento importante delle relazioni industriali e della gestione del welfare tra sindacato ed impresa”. Secondo Palombella si “possono realizzare le migliori intese contrattuali, come abbiamo fatto ma il settore industriale e quello manifatturiero in particolare abbisognano di investimenti pubblici e privati necessari per accrescere lo sviluppo tecnologico, l’innovazione, la ricerca. Solo attraverso l’attuazione di una seria politica industriale, concreta e condivisa, l’economia nazionale può riprendersi dalla crisi vissuta nell’ultimo decennio. Il contratto sottoscritto un anno fa, e che resterà in vigore per un altro biennio, risulta in grado di reggere i cambiamenti prodotti dal Piano Industria 4.0 e le parti che lo hanno sottoscritto sono tuttora impegnate a gestirlo attraverso un costante e comune aggiornamento”.
Nella stessa direzione anche l’intervento del Sottosegretario allo Sviluppo Economico Ivan Scalfarotto “La manifattura italiana ovviamente ha un futuro, ma deve evolvere e far fronte alcambiamento epocale che stiamo vivendo. Pensiamo solo ai cloud, alla cyber security e all’IoT. La quarta rivoluzione industriale è un autobus che non possiamo permetterci di perdere. Per questo il governo ha ideato il piano Industria 4.0 che prevede un investimento economico ambizioso e segnala un inversione di tendenza: si torna a investire ma non in modo assistenziale e stipulando un patto di fiducia con le imprese costruito sulla consapevolezza dell’eccellenza della manifattura”.
“Lo strumento contrattuale ha sempre avuto per noi un ruolo di primaria importanza”, ha poi continuato Chini insistendo sul valore della concertazione e dei corpi intermedi, che “sono stati prima considerati la soluzione dei problemi e poi posti sulla gogna”. Per Confimi Impresa Meccanica, dunque “è arrivato il momento di abbandonare il vecchio vizio del nostro Paese di proclamare un re e poi crocifiggerlo. Serve un’emancipazione culturale generale e se chi ha i mezzi intellettuali per tracciare la strada si tira indietro ne è responsabile individualmente e per quello che potrebbe fare per la collettività”.
Il contratto resta secondo Confimi Impresa Meccanica ancora lo strumento di riferimento per gestire i rapporti fra impresa e addetti. “Domandiamoci se vogliamo tornare a regolare individualmente il lavoro e cosa comporterebbe questa scelta”, conclude Chini. “Probabilmente senza un contratto collettivo di riferimento dovremmo dedicare maggior tempo a discutere con i singoli lavoratori della loro posizione con il rischio di non raggiungere l’obiettivo finale rappresentato dall’equilibrio generale dei rapporti di lavoro anche all’interno della singola azienda”.