Stop a zanzare e pappataci, anche perché possono trasmettere malattie virali gravi. Al via la campagna informativa della Regione Emilia-Romagna, che offre consigli pratici su come contrastare la diffusione di questi insetti ed evitare di farsi pungere. Ad esempio: trattare i tombini dei giardini con prodotti larvicidi, eliminare i ristagni d’acqua, tenere i giardini puliti, sfalciare poi rimuovere l’erba, spruzzare repellenti su pelle e abiti e utilizzare diffusori di insetticidi.
“Zanzara tigre e altri insetti: pericoli pubblici” è il messaggio scelto quest’anno per la campagna lanciata dal Servizio sanitario regionale, che si affianca all’invito “Conoscili, proteggiti, previeni”. L’obiettivo è chiaro: fornire ai cittadini alcune semplici indicazioni per impedire la proliferazione delle zanzare e dei pappataci che, in quanto “vettori”, possono trasmettere una serie di malattie. È il caso del virus Zika e dei virus responsabili di Dengue e Chikungunya per la zanzara tigre, mentre quella comune, la cosiddetta “Culex”, può diffondere il virus West Nile e i pappataci il parassita della leishmaniosi.
“È un tema di salute pubblica, che riguarda tutti- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-, perché queste malattie possono essere pericolose, soprattutto per le persone più fragili. L’azione di disinfestazione già avviata dai Comuni per quanto riguarda le aree pubbliche, che come di consueto prende avvio a primavera inoltrata, è importante che sia affiancata dal contributo dei cittadini. Dobbiamo fare attenzione, dunque, ai nostri comportamenti individuali, sia per proteggerci, sia per evitare nelle nostre case e nei nostri giardini il diffondersi degli insetti. E- aggiunge l’assessore- se si va in viaggio all’estero in Paesi a rischio, è bene prendere alcune semplici, ma importanti precauzioni”.
Quest’anno il numero di zanzare registrato finora dai sistemi regionali di monitoraggio è più basso rispetto allo stesso periodo del 2016, anche per la prolungata siccità; ma l’arrivo della pioggia, in questi giorni, potrebbe favorire lo schiudersi delle uova. I trattamenti e gli interventi di disinfestazione dei Comuni sul suolo pubblico, anche se molto accurati, riguardano solo una parte del territorio; è quindi importante l’impegno diretto dei cittadini, che possono contribuire a ridurre il più possibile la proliferazione degli insetti nelle aree private.
La campagna regionale viaggia anche su Facebook
Opuscoli, locandine, video informativi si possono scaricare dai siti http://www.zanzaratigreonline.it/ e http://salute.regione.emilia-romagna.it/. Una specifica campagna sulla pagina Facebook della Regione (@RegioneEmiliaRomagna) parte in questi giorni e proseguirà fino a metà settembre in modo capillare. Lo scorso anno, la campagna sul social media ha raggiunto in Emilia-Romagna oltre 1 milione di persone (1.055.602), con 3 milioni di visualizzazioni del post e 558.000 del video, 9.558 reazioni ai post e 3.658 condivisioni.
Cosa fare per proteggersi
La protezione individuale dalle punture è importante per sé stessi e per contrastare l’eventuale diffusione dei virus: all’aperto, in zone ricche di vegetazione, è buona abitudine vestirsi sempre con abiti di colore chiaro, indossare pantaloni lunghi, capi di abbigliamento a maniche lunghe e non utilizzare profumi. Per proteggersi dalle punture è consigliabile usare repellenti sulla pelle e sugli abiti (con cautela nei bambini e nelle donne incinte). Per ridurre la presenza delle zanzare all’interno delle abitazioni si consiglia di utilizzare zanzariere, condizionatori e apparecchi elettroemanatori di insetticidi liquidi o a piastrine, in quest’ultimo caso sempre con le finestre aperte.
Se si viaggia all’estero: partire informati
Se si viaggia in Paesi dove sono diffuse malattie trasmesse da zanzare, è bene documentarsi prima della partenza negli ambulatori di medicina dei viaggiatori delle Aziende Usl. E, al rientro, in caso di febbre o disturbi, rivolgersi tempestivamente al proprio medico o a una struttura ospedaliera.
Zanzare, virus e malattie: i dati del 2016. Il sistema di sorveglianza della Regione
Nel 2016, in Emilia-Romagna i casi confermati di Dengue sono stati 24, quelli di Chikungunya 2, di Zika virus 9, di West Nile 21. Il sistema di sorveglianza e controllo previsto dal Piano regionale di sorveglianza delle arbovirosi coinvolge Regione, Aziende sanitarie, Istituto Zooprofilattico e Comuni: una rete consolidata, fin dall’esperienza acquisita con l’epidemia di Chikungunya, avvenuta in Romagna nel 2007.
In base al Piano, sono già operative fin da giugno le attività di sorveglianza della circolazione virale, mentre il Gruppo regionale di entomologia sanitaria elabora e aggiorna mappe di rischio per individuare le aree in cui intensificare la disinfestazione. La sorveglianza sanitaria dei casi di Chikungunya, Dengue, Zika virus e West Nile viene potenziata in estate, periodo di attività delle zanzare, per intercettare prima possibile i casi sospetti. Particolare attenzione viene posta alle persone che rientrano dai Paesi dove tali malattie sono endemiche o epidemiche e alle persone con sintomatologia o complicanze neurologiche associate a queste infezioni.