“Stupisce il fatto che anche una città evoluta come Bologna si unisca a quella che è ormai diventata una caccia alle streghe”. Così Massimiliano Pucci, presidente di Astro, commenta le recenti novità in materia di slot e limiti orari all’attività degli apparecchi. Nel capoluogo verrà discussa oggi in commissione consiliare la proposta di limitare gli orari dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22.
“Otto ore complessive non sono sufficienti per lavorare adeguatamente e mantenere in piedi l’attività. A questo punto meglio proibire del tutto il gioco”, continua Pucci, che poi esprime dubbi sugli effetti di tali regolamenti. “Alla base di questi provvedimenti non ci sono istruttorie ‘vere’, ma soprattutto non esistono dati che ne provino l’efficacia, che affermino con certezza che i limiti orari giovano ai giocatori”. Pucci ribadisce che “chi trova una slot spenta si sposta facilmente su altri apparecchi, facilmente reperibili, che però fanno parte di circuiti illegali, assolutamente non tutelati”.
La stretta sugli apparecchi, secondo il presidente “porterà a un crollo della raccolta, ma i soldi che oggi contribuiscono alle entrate statali andranno comunque trovati in un altro modo”. Considerato il rischio per le attività dei gestori, Pucci auspica che “almeno i nostri dipendenti, in caso di licenziamenti, non siano trattati come impiegati di serie B. Sono sempre lavoratori che raccolgono denaro per conto dello Stato. Questo è un paese strano dove perfino i sindacati si rifiutano di trattare con noi”.