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Welfare: dalla Regione oltre 4 milioni di euro per migliorare e qualificare le Scuole dell’infanzia (3-6 anni) paritarie, comunali e private

Accrescere la qualità dell’offerta educativa, promuovere il raccordo tra scuole dell’infanzia, asili nido ed elementari e incentivare la formazione del personale. A questo punta il “Programma annuale degli interventi di qualificazione delle scuole dell’infanzia” (bambini 3-6 anni) approvato dalla Giunta regionale, che assegna 4 milioni e 100 mila euro per il 2017 a tutte le Province e alla Città metropolitana di Bologna. Per qualificare ulteriormente le 832 scuole dell’infanzia paritarie, comunali e private, presenti sul territorio e frequentate da oltre 57.500 bambini.

Le risorse saranno così distribuite: Piacenza 254.004 euro; Parma 403.670; Reggio Emilia 715.651, Modena 677.743; Bologna 723.289; Ferrara 335.924; Ravenna 387.157; Forlì-Cesena: 325.004; Rimini: 277.553.

Un investimento che rafforza ulteriormente l’impegno della Regione Emilia-Romagna, la quale, secondo i dati Istat 2016, è quella in Italia che investe di più a favore dei minori e delle famiglie, preceduta solo dalla Provincia autonoma di Trento: 237 euro pro capite l’anno (valore calcolato sul rapporto tra spesa totale dei Comuni per i servizi famiglie e infanzia e il numero dei componenti delle famiglie residenti, con almeno un minore).

“La scuola dell’infanzia ospita i nostri bambini e le nostre bambine in una fase molto importante e delicata della crescita, il periodo dai 3 ai 6 anni- sottolinea la vicepresidente della Regione e assessora al Welfare, Elisabetta Gualmini-. Siamo contenti di contribuire ogni anno al miglioramento della qualità di queste scuole, perché è importante non abbassare mai la guardia nei servizi che offriamo a bambini così piccoli. Puntiamo moltissimo sulla formazione degli insegnanti, perché riteniamo prioritario favorire l’adeguamento delle conoscenze ai tempi che cambiano e qualificare sempre più i progetti pedagogici. Le scuole dell’infanzia- conclude Gualmini-  sono un luogo splendido di cura, integrazione, crescita e sviluppo di talenti e l’impegno della Regione per sostenerle non verrà mai meno”.

Il sostegno finanziario alle scuole dell’infanzia private e comunali (3-6 anni) – quelle, cioè, su cui la Regione ha competenza nell’ambito del diritto allo studio, come prevede la legge regionale n.26 del 2001 – si basa su un duplice strumento: la sottoscrizione triennale di intese tra Regione, Enti locali e associazioni regionali di gestori delle scuole paritarie(Federazione italiana scuole materne-Fism, Opere educative Foe, Confcooperative, Legacoop e Cispel), e i programmi che definiscono le priorità e i criteri di finanziamento, entrambi rinnovati nel 2016.
Il documento approvato dalla Giunta regionale si allinea al recente Decreto legislativo (n. 65 del 13 aprile 2017) che dà attuazione alla Legge nazionale di riforma del settore, istituendo l’atteso Sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino ai sei anni, costituito dai servizi educativi per l’infanzia (ad esempio asili nido, spazi bambini, centri bambini e famiglie) e scuole materne statali e paritarie. Ed è la stessa norma nazionale a puntare sulla continuità del percorso educativo e scolastico attraverso attività di progettazione, coordinamento e formazione.

Le scuole dell’infanzia in Emilia-Romagna
In Emilia-Romagna si contano 1.561 scuole dell’infanzia (3-6 anni di età), di cui 729 statali e 832 non statali. Queste ultime si suddividono in comunali (281), private (548) e di altra tipologia (3). I bambini iscritti nelle scuole dell’infanzia sono 113.235: 55.708 frequentano quelle statali e 57.527 le non statali (21.721 i bambini iscritti nelle comunali, 35.575 nelle private, 231 altra tipologia).

















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