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A Bologna Ateneo e CNA firmano una convenzione per la ricerca, le start up e le imprese 4.0

Favorire la nascita di start up innovative, rafforzare la collaborazione tra Ateneo e imprese, facilitare l’inserimento nelle aziende bolognesi di stagisti provenienti dal mondo universitario. Sono questi i tre punti forti della convenzione firmata, oggi, dal Rettore dell’Università di Bologna Francesco Ubertini e dal Direttore Generale della Cna di Bologna Cinzia Barbieri. 

La convenzione avrà una durata di cinque anni e ne rinnova una precedente siglata da Ateneo e Cna nel 2011. Un’esperienza che ha dato buoni frutti: in questi anni dalla collaborazione tra Cna ed Università di Bologna sono nate diverse start up innovative costituite da imprenditori di Innovanet (il gruppo degli imprenditori innovatori di Cna Bologna) e da ricercatori universitari.

Come è stato il caso di Spinbow, fondata nel 2012 da imprenditori della meccanica, meccatronica, elettronica e meccanica di precisione, e da ricercatori operanti nel campo della chimica, meccanica ed elettrotecnica, nonché nel campo delle nanotecnologie. Una società che si è specializzata nell’electrospinning, internazionalmente riconosciuto come una delle nanotecnologie chiave del futuro. Sempre in questi anni la collaborazione Cna ed Ateneo ha creato tirocini e percorsi per laureandi nelle pmi ed ha avviato ricerche collaborative sullo sviluppo di brevetti e materiali.

Per i prossimi anni la partnership Cna ed Ateneo sarà sempre più all’insegna delle start up innovative e dell’impresa 4.0. 

“Cna ha aperto da poco la sua nuova ‘casa delle start up’ col nome di ‘Up to Biz’ negli spazi coworking di via Riva Reno – spiega Cinzia Barbieri, Direttore Generale Cna Bologna – e insieme all’Università sfrutterà questi spazi per favorire la nascita e lo sviluppo di nuove neo imprese innovative. Questi anni poi sono sempre più caratterizzati dallo sviluppo dell’impresa 4.0, anche grazie ai forti investimenti nazionali nel Piano Industria 4.0. Cna è già un Digital Innovation Hub in grado di rendere concrete per le aziende le opportunità del Piano, l’Università può diventare un Competence Center come previsto dal Piano e quindi essere un punto di eccellenza per le aziende innovative che nello spirito dell’impresa 4.0 chiedono ricerca applicata, inserimento di tirocini, formazione universitaria”.

“Sono particolarmente soddisfatto della nuova convenzione siglata oggi con CNA. – afferma il Rettore dell’Alma Mater Francesco Ubertini –  E’ un ulteriore passo nella direzione di rendere l’Alma Mater sempre più un punto di riferimento per il tessuto imprenditoriale sui temi dell’innovazione, della trasformazione digitale, dell’industria 4.0 sia sotto il profilo della formazione che sotto quello della ricerca. Non da ultimo ritengo fondamentale il tema dell’imprenditorialità sul quale l’Ateneo punta e per il quale è imprescindibile la collaborazione con gli attori del territorio”.

In concreto la convenzione firmata oggi da Università e Cna di Bologna è finalizzata ad una mutua collaborazione in particolare su tre ambiti:

– attività di ricerca. Facilitare la collaborazione tra i gruppi di ricerca dell’Università e le imprese associate a Cna e anche la stessa Associazione. La collaborazione potrà riguardare attività di ricerca, sviluppo, dimostrazione, trasferimento tecnologico, disseminazione, ecc. e potrà comprendere lo sviluppo di specifici progetti e iniziative (comprese quelle di natura informativa e di diffusione dei risultati di ricerca messi a punto dall’Università che possano essere di interesse per le imprese per una loro industrializzazione o di ambiti di lavoro aperti su cui può essere proficuo l’apporto di conoscenza ed esperienza portato dalle imprese), anche nell’ambito di programmi di finanziamento nazionali e internazionali.

– attività di affiancamento per creazione di nuova impresa. Facilitare la collaborazione con l’obiettivo di rafforzare il raccordo tra offerta formativa e mondo del lavoro. In tale ambito si potranno prevedere: attività di stage per studenti in tesi o neo laureati per sviluppare industrialmente idee innovative e validarle dal punto di vista economico-finanziario; studi di fattibilità per migliorare la capacità di avviamento di nuove imprese nella fase di start-up, anche intercettando nuove linee di finanziamento nell’ambito di progetti e iniziative di supporto alla creazione di nuove imprese; valutazione e studi di fattibilità per la creazione di un fondo a supporto alla creazione di impresa.

– attività di formazione nei settori scientifici di interesse comune. Tali attività potranno essere attuate mediante formazione di studenti, laureandi, laureati e personale tecnico, nonché attivazione di iniziative di tirocinio di formazione ed orientamento e l’attivazione di stage, processi di formazione continua del personale presente in azienda o reclutamento di dottorandi nell’ambito di corsi di dottorato attivati annualmente dall’Università nel rispetto della vigente normativa.

















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