Partiranno in autunno i lavori di ristrutturazione a completamento e ampliamento del fabbricato di Villa Ombrosa, futura sede della Casa delle Donne, e dureranno circa un anno e mezzo. Tra le 21 società che hanno partecipato al bando di gara, il cantiere è stato aggiudicato in via provvisoria dalla società ITI Impresa Generale spa con sede a Modena, che ha ottenuto oltre 96 punti in gran parte per la qualità dell’offerta tecnica.
I lavori, assegnati con offerta economicamente più vantaggiosa per un importo a base d’asta di 1 milione 38 mila euro, consistono nel recupero del fabbricato via Vaciglio nord 6 in modo rispettoso degli elementi architettonici e decorativi caratteristici della villa appartenuta nel ‘700 all’erudito modenese Ludovico Antonio Muratori e dal 1978 di proprietà del Comune. Per rispondere alle necessità della futura Casa delle donne, l’edificio, già soggetto negli anni scorsi a un primo stralcio di lavori prevalentemente strutturali, di consolidamento e adeguamento sismico, sarà ampliato a nord, con una sala riunioni di 100 metri quadrati accessibile anche a struttura chiusa, e con un nuovo ingresso dal viale alberato raggiungibile da via Vaciglio.
“Avevamo promesso una sede alle associazioni femminili della città – afferma il sindaco Gian Carlo Muzzarelli – e a Villa Ombrosa potranno riunirsi per offrire un servizio più completo e coordinato. Con l’aggiudicazione che è stata fatta manteniamo gli impegni presi e portiamo avanti la riqualificazione di un altro pezzo importante di città”.
La Casa delle donne, infatti, riunirà al suo interno il Centro documentazione donna e la sua biblioteca, le associazioni femminili con sede attuale in via del Gambero, Adaser (Associazione Donne Arabe e Straniere in Emilia Romagna); Casa delle donne contro la violenza; Differenza maternità; Donne nel mondo; Gruppo donne e giustizia; Udi-Unione Donne in Italia di Modena.
Nell’intervento, cornici, marcapiani e attacco a terra bugnato tipici della storica villa verranno riutilizzati in modo omogeneo nelle varie parti del nuovo complesso, uniformando la struttura originaria, le aggiunte novecentesche e l’ampliamento necessario per la nuova destinazione d’uso.
La nuova ala, frutto di un ampliamento a nord del solo piano terra, ospiterà una sala riunioni di circa 100 metri quadrati, l’ingresso principale, i servizi igienici e uno spazio deposito e raccolta attrezzature e sarà accostata al corpo principale sull’area di sedime degli ambienti non originari già aggiunti nel passato. Senza togliere importanza alla facciata storica più nobile del lato est, dove sarà ricomposto lo scalone originario di discesa nel parco, il nuovo ingresso sul fronte nord dal viale alberato raggiungibile da via Vaciglio verrà realizzato recuperando lo stesso motivo con l’inserimento del portone in nicchia per consentire la sosta protetta all’entrata e la collocazione al coperto di campanelli e targhe informative. Attorno alla villa non sono previste recinzioni per cui l’accesso al parco rimarrà possibile anche dalla stessa via Vaciglio.
La sala riunioni sarà accessibile anche da un ulteriore ingresso ricavato sul vialetto laterale di accesso pedonale al parco, che consentirà l’utilizzo della stessa anche negli orari di chiusura della restante struttura.
Verranno inserite inferriate nei primi due piani della villa e uniformati i sistemi di chiusura precedenti (in parte scuri e in parte tapparelle) prevedendo ovunque un sistema di scuri interni, più facilmente gestibili anche in presenza di inferriate e più adatti alla gestione quotidiana in una palazzina a uffici. Le finestre saranno dotate inoltre di veneziane frangisole integrate nel vetro.
È previsto, infine, un livellamento dell’area cortiliva tale da eliminare la differenza di quota con il piano terra, ribassato di circa 30 centimetri, e non rendere necessarie rampe di collegamento all’ingresso e problemi di barriere architettoniche e di ristagno d’acqua.