Mancanza di ossigeno. E´ questa la causa della diffusa moria di pesci registrata in diversi corsi d’acqua della provincia di Bologna in questi ultimi giorni e tuttora in corso.
La mancanza di ossigeno (anossia) è una conseguenza di diversi fenomeni contingenti: la scarsità di acqua, le alte temperature e l´apporto dei reflui provenienti dagli scolmatori dopo i temporali della serata del 14 giugno.
La combinazione dei tre fenomeni hanno portato dunque a una drastica diminuzione dell’ossigeno delle acque superficiali e la conseguente moria del pesce per asfissia (la mancanza di ossigeno è stata confermata anche dalle analisi delle acque prelevate in più punti da Arpae).
Gli interventi da parte dei tecnici di Arpae sono iniziati giovedì 15 e sono tutt’ora in corso, attivati dopo aver ricevuto diverse segnalazioni per presenza di schiuma e morie di pesci. I corsi d’acqua interessati sono al momento il fiume Reno a Bologna, Calderara di Reno, Argelato; il torrente Idice a Castenaso; il torrente Gambellara a Imola; il torrente Savena a San Lazzaro di Savena, il torrente Savena Abbandonato tra Altedo e Malalbergo; il canale San Giovanni a San Giovanni in Persiceto.
Arpae ha effettuato sopralluoghi e campionamenti in diversi punti dei corsi d’acqua citati, segnalando immediatamente l’evento all’Azienda USL, ai fini dell’attivazione delle procedure di rimozione da parte dei Comuni delle carcasse di fauna ittica, per evitare disagi alla popolazione e ulteriore degrado della qualità delle acque superficiali interessate. Ad Argelato sono già iniziate le operazioni di smaltimento delle carcasse di pesce e lo stesso stanno approntando gli altri Comuni coinvolti.
Arpae ha inoltre richiesto al Gestore del Servizio idrico integrato una verifica straordinaria della funzionalità delle reti e degli impianti fognari.