13 mila persone in piazza per dire insieme “Sì, lo vogliamo”: il REmilia Pride di Reggio Emilia, il primo gay pride mediopadano che ha coinvolto in contemporanea 7 comitati Arcigay della Regione Emilia-Romagna e non solo, si è concluso con numeri da record. Un lunghissimo corteo si è snodato ieri pomeriggio lungo le vie del centro storico di Reggio Emilia, dalla via Emilia fino a corso Garibaldi riempiendo piazza Prampolini dove è stato accolto dall’abbraccio del sindaco Luca Vecchi, proprio sotto il palazzo del Municipio. Tantissime le persone coinvolte, di tutte le età, provenienti da tutto il nord e il centro Italia, al seguito dei sette carri allestiti da Arcigay Gioconda, Cgil Reggio Emilia, circolo Arci Tunnel, Novares, Noisy Mechanism, Wib & Keller e Gargotta del Popol Giost. Ai partecipanti al corteo e alla manifestazione in piazza della Vittoria si aggiungono poi le oltre 700 persone hanno poi preso parte alla “Festa di Ri- Riparazione dei peccati” al circolo Arci Tunnel.
Hanno sfilato nel corteo organizzato dal circolo Arcigay Gioconda diversi esponenti di enti e istituzioni pubbliche: sindaci dei 37 comuni che hanno sostenuto il Pride, consiglieri regionali, parlamentari e senatori a sostegno del tema politico della manifestazione, il matrimonio egualitario. Ad aprire il lunghissimo serpentone che ha colorato di arcobaleno le strade di Reggio Emilia c’erano proprio gli Amministratori, seguiti dalle Famiglie arcobaleno, per ribadire ancora una volta la necessità di dare una soluzione giuridica al vuoto legislativo sul tema dei bambini.
“Ieri almeno tredicimila persone hanno marciato gridando “Sì, lo vogliamo” al matrimonio egualitario – dice Alberto Nicolini, presidente di Arcigay Gioconda – Ognuna di queste persone parlerà di questo con almeno dieci altri, perciò ci saranno 130 mila conversazioni sui diritti civili: i futuri parlamentari non possono ignorare questo grido. Ma ieri è successo anche qualcosa di rivoluzionario per i singoli, per le famiglie e per il mondo del lavoro: ci sono stati centinaia di coming out. Nel 1994, dopo il primo Pride nazionale a Bologna, una nostra attivista perse il lavoro perchè identificata sui giornali. Quindi non era scontato che, ieri, migliaia di persone, un centinaio di volontari e decine di amministratori e politici, ci mettessero la faccia. Tutti insieme abbiamo dimostrato che questa Regione esige una legge contro l’omo-transfobia”.
“Una vittoria corale della città, lavorare con i militanti di Arcigay Gioconda è stato fantastico, non avrei potuto avere compagni di viaggio migliori in questi 8 mesi – dice Dario De Lucia, responsabile organizzazione del REmilia Pride – All’evento hanno lavorato oltre 130 volontari compresi quelli di Arci e CGIL, che da subito ci hanno dato una mano per la buona riuscita dell’evento. Nei prossimi giorni renderemo pubblico il bilancio del Pride, che è costato oltre 20 mila euro: non avendo preso nessun contributo pubblico, questa somma si è ripagata grazie alle donazioni degli sponsor e dei tantissimi cittadini. Per questo posso affermare che il REmilia Pride è stato voluto dalla città”.
IL PALCO – Tantissimi gli ospiti che si sono alternati sul palco di piazza della Vittoria per il Comizio finale: tra questi Franco Grillini, fondatore di Arcigay e figura storica del movimento Lgbti. “Insieme ad Arcigay è nata la battaglia per i diritti delle coppie omosessuali, chè è stata una grande vittoria di civiltà che ha prodotto oltre 2.800 unioni e ha coinvolto tutta la società: ci accusano sempre di essere un movimento minoritario, invece siamo riusciti a intercettare la maggioranza del Paese e ne siamo molto fieri. Oggi siamo qui per sconfiggere quegli integralismi di fatto già stati sconfitti dalla storia: il diritto all’identità è un diritto universale ed è qualcosa di cui essere fieri”.
Sul palco sono inoltre saliti il sindaco Luca Vecchi, che ha ribadito come Reggio Emilia sia “una città dei diritti, che delle diversità ha fatto un punto di forza e non qualcosa da temere”, e l’assessora con delega alle Pari Opportunità Natalia Maramotti, oltre ai tanti amministratori presenti in manifestazione.
Con lui sul palco sono stati presenti anche Flavio Romani, segretario nazionale di Arcigay e i presidenti dei comitati Arcigay territoriali promotori del gay pride: oltre ad Alberto Nicolini, Vincenzo Branà del Cassero (Bologna), Chiara Calestani (Parma), Paola Romanini (Piacenza), Diego Zampolli (Mantova), Alberto Bignardi (Modena), Alex Cremonini (Verona), Manuela Macario (Ferrara), Bruno Moroni (Ravenna) e Marco Tonti (Rimini).
“La giornata è andata benissimo – ha detto Flavio Romani – la città di Reggio Emilia è stata molto accogliente e ha saputo riconoscere in noi dei portatori di uguaglianza e di civiltà: tutte le persone sono diverse e che le diversità sono ricchezza, ma che tutte le persone devo avere gli stessi identici diritti. Chiediamo l’uguaglianza”.
Tra gli ospiti Roberta Zangoli di Famiglie Arcobaleno, Marwa Mahmoud e Youness Warhou del Centro interculturale Mondinsieme, Elisabetta Ferrari di Agedo e don Franco Barbero, che ha emozionato piazza della Vittoria con le sue parole: “L’amore riguarda tutti, non è di genere, ci rende tutti uguali. Non c’è solo la chiesa dell’esclusione, in Italia ci sono oltre 100 gruppi gay che vivono la fede senza chiedere permesso a nessuno. Ora dobbiamo lottare fino al matrimonio egualitario e alle adozioni”.
Applauditissimi anche il comico Daniele Gattano e la cantante Antonella Lo Coco, che ha chiuso la lunga serie di ospiti del pomeriggio.
Tra le sorprese della giornata, oltre al videomessaggio di Orietta Berti, madrina virtuale del REmilia Pride, anche un insolito fuori programma, la proposta di matrimonio di due volontari di Arcigay, Silvano e Salvatore.
Per tutta la giornata del 3 giugno, a partire dalle 10 del mattino, piazza della Vittoria ha inoltre ospitato i punti informativi delle associazioni e dei partner che sostengono il REmilia Pride, tra cui il punto del Tavolo interistituzionale HIV, dove è stato è stato possibile fare gratuitamente il test dell’Hiv. In un’ottica di prevenzione e informazione, inoltre, per tutta la giornata sono stati distribuiti circa 3mila preservativi, offerti da Fcr e Coop Alleanza 3.0.
Un ringraziamento particolare per l’ottima riuscita dell’evento Arcigay va agli uomini e alle donne della Questura di Reggio Emilia e della Polizia municipale che hanno collaborato con professionalità e dedizione al gay pride.
IL PERCORSO DI AVVICINAMENTO AL PRIDE – Il REmilia Pride arriva a conclusione di un lungo percorso iniziato a marzo con il lancio dell’iniziativa e seguito da tantissimi eventi di anticipazione, organizzati a Reggio Emilia e non solo. Solo tra gli eventi del circuito ufficiale, sono stati realizzati otto incontri su temi di fondamentale importanza come il contrasto al bullismo e all’omofobia, i diritti delle persone transessualie transgender, l’immigrazione Lgbti in collabozione con i tanti sponsor: Cgil Reggio Emilia, Boorea, Legacoop Emilia Ovest, solo per citarne alcuni.