La Neuroradiologia dell’Ospedale Civile di Baggiovara, diretta dal dottor Stefano Vallone, può contare dal dicembre del 2016 su un nuovo angiografo biplano del valore di oltre 1,3 milioni di euro, finanziato grazie alle donazioni di Fondazione Cassa di Risparmio di Modena (300.000 euro), Confindustria Emilia, sede di Modena (100.000 euro) e a un finanziamento regionale.
L’angiografo biplano è un’apparecchiatura radiologica angiografica costituita da due archi a forma di C, disposti rispettivamente a soffitto e pavimento, che permette la visualizzazione e l’acquisizione di immagini contemporaneamente su due piani distinti dello spazio. Questa caratteristica consente indagini diagnostiche più rapide e precise dei vasi sanguigni e procedure terapeutiche per via endovascolare o Rx guidate in tutti i distretti corporei con dosi minori di mezzo di contrasto e di radiazioni.
“Grazie a questa donazione – ha commentato il dott. Ivan Trenti, Direttore generale dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena – i cittadini della nostra Provincia hanno a disposizione una tecnologia all’avanguardia in grado di fornire loro una gamma di prestazioni più evolute di quelle consentite in precedenza. Questo angiografo biplano apre davvero nuove prospettive di cura per tutti i nostri cittadini e per questo motivo voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla sua acquisizione.”
“Le applicazioni principali del nuovo angiografo – spiega il dottor Stefano Vallone, direttore della Struttura Complessa di Neuroradiologia – riguardano non solo l’ambito neuroradiologico, ma l’apparecchiatura può essere impiegata anche dai colleghi Radiologi Interventisti, Chirurghi Vascolari e Cardiologi Emodinamisti. In ambito neuroradiologico la disponibilità di software ed applicazioni avanzate permette studi e trattamenti molto accurati. Il nuovo apparecchio consente anche l’esecuzione di esami <<simil TC>> direttamente in sala angiografica permettendo, per esempio, una diagnosi tempestiva di eventuali complicanza emorragiche. Una tecnologia all’avanguardia che ci consente di occuparci al meglio del paziente che è sempre il nostro punto di riferimento, il bene primario della nostra professione”.
ll progetto di installazione di un angiografo biplano nasce nel 2013 con lo scopo di rimpiazzare il vecchio angiografo monoplano esistente, ormai obsoleto, con una tecnologia più evoluta che consentisse la gestione ottimale di tutte le procedure di radiologia e neuroradiologia diagnostica ed interventistica con particolare riferimento al trattamento della patologia cerebrovascolare, nonché delle patologie del distretto body e vascolare periferico (es. embolizzazioni di lesioni tumorali, trattamento delle lesioni vascolari ischemiche o emorragiche periferiche, drenaggi biliari ecc.).
L’angiografia biplano, oltre che per l’attività neuroradiologica, costituisce un prezioso strumento diagnostico anche per l’attività di tipo diagnostico ed interventistico nei distretti corporei extraneuroradiologici, che viene svolta dall’equipe della Struttura Semplice Dipartimentale di Radiologia Interventistica del Dipartimento Integrato Diagnostica per Immagini, diretta dal dottor Mario De Santis. L’acquisizione simultanea delle immagini in due distinti piani spaziali agevola e rende più mirata e rapida l’esecuzione sia di indagini diagnostiche, quali l’angiografia selettiva dei vasi viscerali addominali, sia le avanzate procedure di tipo interventistico (embolizzazioni, angioplastica, drenaggi) che vengono erogate soprattutto a pazienti critici quali i traumatizzati, gli oncologici e gli epatopatici. Il nuovo angiografo assicura una significativa riduzione dei tempi di esame, della dose di mezzo di contrasto somministrata e della quantità di radiazioni assorbite durante l’intervento.
“L’angiografia – aggiunge il dottor Paolo Carpeggiani, già direttore della Neuroradiologia e promotore, nel 2013, del progetto – è la rappresentazione radiologica dei vasi sanguigni del corpo tramite l’infusione di un mezzo di contrasto idrosolubile al loro interno per opacizzarli. Rispetto al tradizionale angiografo monoplano, la nuova apparecchiatura, per mezzo di specifici software, permette di ricostruire immagini tridimensionali dei vasi, mostrare più precisamente la sede e la tipologia dell’occlusione, evidenziare quali sono le aree non irrorate correttamente. Queste potenzialità consentono procedure diagnostiche e terapeutiche avanzate in un campo delicato come quello della cura dell’ictus e degli aneurismi. Introducendo cateteri dai vasi sanguigni periferici si può navigare nell’albero vascolare e raggiungere la sede della patologia, per rimuovere un’occlusione o riparare un aneurisma”.
L’intervento ha previsto il montaggio di tutte le attrezzature accessorie sollevate da terra, senza cavi a pavimento, per ridurre l’ingombro e consentire un accesso più sicuro in caso di emergenza. Sono stati inoltre inclusi un nuovo ventilatore per anestesia e una apparecchiatura per il monitoraggio dei parametri fisiologici, incluso monitor ripetitore in sala consolle e un innovativo sistema di monitoraggio della dose ceduta agli operatori.
L’impianto angiografico è provvisto di un gruppo di continuità (UPS) a prevenzione delle interruzioni di alimentazione elettrica adeguatamente dimensionato al fine di consentire agli operatori di terminare la procedura e garantire l’incolumità del paziente. L’UPS è interfacciato con il sistema di monitoraggio presente in ospedale e corredato di pannello allarmi posizionato in sala consolle per avvisare gli operatori in caso di sopraggiunte criticità. A completamento dell’angiografo nuove workstation di refertazione sono state installate tra fine 2015 e inizio 2016. I lavori di adeguamento dei locali e di installazione dell’angiografo sono iniziati i primi di ottobre e terminati a fine novembre 2016, con inizio dell’attività nel seguente dicembre.
“L’angiografo biplano – ha aggiunto il dott. Giorgio Lenzotti il Direttore sanitario dell’Ospedale Civile – consolida la dotazione tecnologica dell’Ospedale Civile in un settore, quello dello stroke e della lotta agli aneurismi, che è tra le sue principali vocazioni. Grazie a questa acquisizione, il nostro ospedale può rafforzare ulteriormente il suo ruolo di riferimento, non solo provinciale, nel settore della cura delle malattie vascolari, cardiologiche e del distretto testa-collo”.
Nel 2016 sono stati 80 gli ictus trattati all’Ospedale Civile di Baggiovara che, dal 2009, è sede della Stroke unit di terzo livello, attivata presso la Struttura Complessa di Neurologica, diretta dal prof. Paolo Frigio Nichelli, dotata di tutte le competenze necessarie per affrontare la casistica più complessa legata all’ictus. Nel 2009, gli ictus affrontati erano stati 5 a dimostrazione di come l’evoluzione della medicina permetta di trattare, oggi, casi che un tempo non potevano essere gestiti. Oltre agli stroke, sono stati gestiti circa 80 casi di grandi malformazioni vascolare, tra cui gli aneurismi.
“Garantire standard elevati di assistenza sanitaria – dichiara il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena Paolo Cavicchioli – dipende in gran parte dalla capacità delle strutture, pubbliche e private, di innovare metodi e strumentazioni per la diagnosi e la cura delle malattie. Il nuovo angiografo biplano, di recente acquisito dal Policlinico di Baggiovara con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, ne è un esempio. A dimostrazione del fatto che, anche in campo medico, le nuove tecnologie e gli alti livelli di innovazione contribuiscono a garantire la qualità delle prestazioni e l’efficienza del sistema sanitario”.
Anche il mondo economico modenese ha contribuito al progetto: in particolare hanno partecipato attivamente alla raccolta fondi Confindustria Emilia sede di Modena e 24 aziende ad essa associate: Duna Corradini (Soliera), Angelo Po (Carpi), Caffe Molinari (Modena), Società Commercio Ferro ADEG (Modena), B. Braun (Mirandola) Tec Eurolab (Campogalliano), EMMEGI (Soliera), Ciga Impianti (Finale Emilia), Elettromeccanica Tironi (Modena), Grafos Steel (Formigine), Marazzi Group (Sassuolo), Ing. Ferrari (Modena), Campagnoli Daniele (San Possidonio), Utensileria Modenese (Modena), Cristina Gavioli SRL (Carpi), SAFIM SPA (Modena), Neotron (Modena), CBM SPA (Modena), CAV. Emilio Giovetti (Modena), IK Multimedia Production (Modena), Gruppo BETA SPA (Castelvetro), Confindustria Modena (Modena), SINERGAS (Carpi), UIMSERVIZI SRL (Modena).
“Abbiamo aderito con piacere al progetto per dotare la Neuroradiologia dell’Ospedale Civile di Baggiovara di un nuovo strumento all’avanguardia – commenta Giovanni Messori, direttore di Confindustria Emilia sede di Modena – Confindustria Emilia e molte imprese associate hanno scelto di contribuire concretamente perché la struttura ospedaliera modenese fosse in grado di offrire un servizio sempre migliore: sul fronte diagnostico, il nuovo angiografo permette all’ospedale di continuare a dare risposte nel segno dell’eccellenza. È una testimonianza del legame che la nostra associazione e le nostre imprese hanno con la comunità in cui operiamo, di cui vogliamo essere parte attiva, come nei decenni della nostra attività abbiamo dimostrato”.
Aneurisma. È una dilatazione progressiva della parete di un vaso, venoso o arterioso, che diventa sempre più fragile fino a rompersi, causando una emorragia. È particolarmente pericoloso quando si manifesta nell’aorta o a livello dei vasi cerebrali. Secondo stime epidemiologiche si ritiene che gli aneurismi intracranici sono presenti nel 3.7-6% della popolazione. Per fortuna, la maggior parte di questi non si rompe: un’emorragia subaracnoidea (ESA) – che si manifesta tra le membrane che circondano il cervello (aracnoide e pia madre) – da rottura di aneurisma si riscontra in circa 5-10 casi ogni 100.000 abitanti all’anno. Se un aneurisma viene scoperto accidentalmente durante un’indagine neuroradiologica (per es. esame RM) alcune sue caratteristiche (sede, dimensioni, morfologia, familiarità, patologie concomitanti) possono essere utilizzate per una stima statistica del rischio di rottura. Attualmente non è giustificato uno screening di massa per identificare i soggetti portatori. L’ESA ha una mortalità molto elevata (circa 45%) e si può manifestare in tutte le età con una prevalenza del periodo tra i trenta e i sessant’anni di vita. Se l’aneurisma è identificato in questa zona del cervello deve essere assolutamente trattato (chirurgicamente o per via endovascolare) perché in caso di rottura la mortalità è molto elevata.
Ictus. Il nome deriva dal latino “colpo” e, infatti, in inglese si chiama stroke. Per ictus si intende la comparsa improvvisa di sintomi neurologici dovuti ad una causa vascolare ischemica (80%) o emorragica (20%). L’ictus ischemico si verifica quando una scarsa perfusione sanguigna al cervello provoca la morte delle cellule, quello emorragico, causato da un sanguinamento, legato a volte alla rottura di un aneurisma. L’ictus è un’urgenza medica che richiede un ricovero immediato in ospedale. Un esame TC effettuato in urgenza è indispensabile perché consente di distinguere i due tipi ed identificarne la precisa natura. Il principale fattore di rischio per l’ictus è la pressione alta, mentre altri possono essere il fumo di tabacco, l’obesità, il colesterolo alto, il diabete mellito, un precedente TIA e la fibrillazione atriale. L’ictus colpisce ogni anno circa 2.100 persone in provincia di Modena.