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Si intensifica la mobilitazione della Cgil e dei lavoratori contro la reintroduzione dei nuovi voucher

Mentre le Rsu aziendali continuano a far pervenire messaggi di ferma condanna, domani pomeriggio martedì 30 maggio è previsto un presidio davanti alla Prefettura di Modena (viale Martiri della Libertà) dalle ore 15.30 alle 17.
La Cgil chiederà al Prefetto di essere ricevuta per presentare le ragioni della contrarietà ad un provvedimento che non rispetta la volontà degli oltre 3 milioni di italiani che avevano firmato per l’abolizione dei voucher con la conseguente indizione del referendum il 28 maggio, poi annullato per effetto dell’abrogazione delle norme su voucher e appalti da parte del Governo.

La Cgil giudica inaccettabile e inqualificabile la scelta di introdurre nella manovra di correzione dei conti nuove forme di lavoro occasionale, dopo l’abrogazione dei voucher decisa solo poche settimane fa dal Governo.
L’approvazione il 27 maggio in Commissione Bilancio alla Camera delle nuove forme di lavoro occasionale per famiglie e imprese, altro non è che la reintroduzione dei voucher, “con caratteristiche per alcuni aspetti assolutamente identiche e per altre di maggiore liberalizzazione” come ha dichiarato il segretario generale Cgil Susanna Camusso.
Nel caso delle aziende sotto i 5 dipendenti, non viene data una definizione delle possibili prestazioni occasionali, ma può ricadervi tutto il lavoro che rientra nel limite economico. Godendo di un’esenzione fiscale, il nuovo lavoro occasionale creerà problemi di dumping fra i lavoratori e genererà problemi anche al sistema di welfare territoriale che si alimenta di questa fiscalità.
Inoltre, c’è il rischio di una corsa all’utilizzo dei nuovi voucher nelle pubbliche amministrazioni a fronte dei consistenti tagli di bilancio negli ultimi anni e per la mancata definizione delle esigenze temporanee ed eccezionali. E’ bene ribadire che in caso di calamità ed emergenze, la priorità deve essere l’assunzione di professionalità e competenze e non di risparmiare! Inoltre per la PA non è prevista sanzione in caso di sforamento del tetto di 280 ore, né l’obbligo della trasformazione del contratto a tempo indeterminato.
Con il libretto famiglie per le prestazioni accessorie ed occasionali (piccoli lavori domestici come giardinaggio-pulizia e manutenzione, assistenza domiciliare anziani-disabili, baby sitter, lezioni private) viene peggiorata, rispetto ai precedenti voucher, la contribuzione e la copertura assicurativa Inail (in pratica lavoratori di serie B). Per i lavoratori agricoli continua a non esserci la copertura per ferie, permessi, malattia, disoccupazione, maternità.

Il segretario Cgil Camusso ha già dichiarato l’intenzione di far ricorso alla Corte Costituzionale, e intanto sui territori, nelle Camere del lavoro e fra le Rsu si moltiplicano le prese di posizione e le iniziative di mobilitazione per denunciare un’operazione che lede la democrazia avendo impedito ai cittadini di andare a votare al referendum.
Già nella mattinata di oggi è stata messa in campo la prima iniziativa con un volantinaggio a Mirandola nei pressi dell’auditorium Rita Levi Montalcini in occasione della vista del presidente della Repubblica Mattarella.
Deve essere chiaro che la questione che la Cgil sta mettendo al centro della mobilitazione in queste ore e nelle prossime settimane – è annunciata per il 17 giugno una grande manifestazione a Roma – non è solo il contrasto ai voucher, ma altresì la difesa dei valori democratici di questo Paese.

















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