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Le lavoratrici ed i lavoratori della Edis ricevuti dal sindaco Muzzarelli

“Questa mattina, 31 di marzo, le lavoratrici ed i lavoratori della EDIS di Modena si sono mobilitati ancora una volta. E’ stato infatti organizzato in centro un corteo, che – spiega una nota di Slc-Cgil Modena e RSU Edis – ha visto la presenza di molti dipendenti della EDIS, che indossando una maglietta che afferma “la EDIS siamo noi!” ha sfilato su via Emilia, dal palazzo dei musei al municipio, con cartelli che chiedono solo una cosa: poter conservare il posto e poter continuare lavorare!

Il sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli, insieme all’assessore alle politiche del lavoro Andrea Bosi, hanno quindi ricevuto una delegazione composta dal sindacato SLC-CGIL, dalla RSU aziendale, e da alcune lavoratrici, che avevano chiesto di poter esprimere il loro disagio davanti a questa grottesca situazione.

Grottesca perché – prosegue la nota sindacale – a fronte di una ampia disponibilità da parte dell’amministrazione comunale, ad intervenire, convocando le parti già il prossimo lunedì alla ricerca di una soluzione condivisa, la risposta (ad oggi) della famiglia proprietaria della EDIS è stata di netto rifiuto!

Grottesca perché il rifiuto da parte della proprietà di attivare gli ammortizzatori sociali, e quindi di cercare soluzioni meno traumatiche per i lavoratori continua ad essere inspiegabile!

Grottesca perché l’ostinazione con la quale, anziché cercare condivisione, l’azienda cerca di dividere i lavoratori sconcerta.

A questo punto, vista l’indifferenza dimostrata verso le esigenze dei lavoratori – continuano Slc-Cgil Modena e RSU Edis – la domanda sorge spontanea: non sarà che questi licenziamenti (ed il metodo utilizzato), non siano che il preludio ad un definitivo disimpegno? In fondo la famiglia proprietaria della EDIS da luglio scorso, possiede a Rovigo un’azienda che opera nello stesso mercato, quello della lavorazione ed imbustamento di figurine)…….

La SLC-CGIL di Modena, la RSU ed i lavoratori – conclude la nota – continueranno a lottare, in tutte le forme ed in tutti i luoghi opportuni, per ottenere di rivedere il piano industriale, garantire la permanenza a Modena della EDIS e  ottenere gli ammortizzatori sociali”.

















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