Portata al pronto soccorso del Maggiore di Parma, dopo aver perso i sensi sul luogo di lavoro, e interpellata dai carabinieri del nucleo radiomobile della Compagnia di Parma – il cui intervento era stato richiesto dai sanitari che avevano riscontrato la presenza di lividi sospetti sul corpo della donna – aveva fornito giustificazioni non convincenti, negando esplicitamente di aver subito violenze da parte dell’ex compagno. Le indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Parma, con il supporto dei colleghi dell’Arma reggiana, hanno invece rivelato un’agghiacciante verità: la donna era stata vittima di una feroce e violenta aggressione proprio da parte dell’ex.
La Procura reggiana, condividendo con le risultanze investigative dei carabinieri, ha richiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia un provvedimento di natura cautelare in carcere a carico dell’indagato. Con le accuse di lesioni personali gravi, maltrattamenti in famiglia e tentata estorsione i carabinieri della compagnia di Parma collaborati dai colleghi della stazione di Castelnovo Sotto, nel cui paese i due vivono, hanno dato esecuzione al provvedimento restrittivo arrestando un 32enne reggiano. Stabile ma in gravi condizioni la donna 27enne, ricoverata in prognosi riservata per contusioni ed ematomi multipli ma soprattutto per una sincope da emorragia subdurale che ne determina il pericolo di vita.
Pesanti come un macigno i capi d’imputazione nei confronti dell’uomo che deve rispondere dei reati di tentata estorsione, perché con violenza consistita nel sferrare calci e pugni in tutte le parti del corpo della donna e nello strapparle una ciocca di capelli compiva atti diretti a farsi consegnare 20 euro non riuscendovi per la stenua resistenza della donna, di lesioni personali gravi perché per i motivi suddetti sferrando pugni in testa all’ex compagna le cagionava un’emorragia subdurale con conseguente pericolo di vita.
Le indagini dei carabinieri hanno rivelato che la feroce aggressione verificatasi la notte del 13 marzo (culminata con lo svenimento, il ricovero a Parma e la scoperta ad opera dei carabinieri di quanto accaduto alla vittima) non si è trattato di un caso isolato ma di una condotta violenta e perdurante nel tempo da parte dell’uomo che in altre occasioni, a partire almeno dall’estate dell’anno scorso, aveva picchiato l’ex compagna: da qui l’accusa anche di maltrattamenti in famiglia. Proprio per tale situazione da circa 6 mesi la donna aveva lasciato il compagno. Una decisione che non è coincisa con la fine delle violenze: la notte del 13 marzo l’uomo, possedendo le chiavi di casa, è entrato nell’abitazione della donna massacrandola di botte per aver 20 euro che a lui necessitavamo per fare benzina. Una feroce condotta venuta alla luce grazie ai carabinieri che, nonostante l’inziale reticenza dell’impaurita vittima e grazie agli esiti sanitari, approfondivano gli accertamenti scoprendo la raccapricciante realtà che ha visto il 32enne reggiano ora finire in carcere.