Duemiladiciotto: arriverà dal primo gennaio prossimo un regolamento europeo che l’Unione redigerà ed aggiornerà regolarmente, con un elenco dei prodotti a base di insetti che potranno circolare tra i Paesi europei. Lo segnala Cia – Agricoltori Italiani di Reggio Emilia.
L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA, che ha sede a Parma) ha varato due nuovi documenti con le linee guida per l’autorizzazione al commercio di alimenti nuovi o tradizionali di Paesi al di fuori dell’Unione: l’obiettivo è garantire la massima tutela dei cittadini grazie a un regolamento che entrerà in vigore a gennaio del 2018 e prevedrà una valutazione centralizzata della sicurezza dei cibi “strani”.
In molte nazioni del sud America, dell’Africa e dell’Asia, si stanno da tempo modernizzando le tecnologie tradizionali per produrre cibo e mangime da insetti, ma anche alcuni Paesi Ue hanno adottato normative di tutela e controllo delle produzioni nazionali di insetti elaborate da aziende agricole (insects farms) e da gruppi di ricerca impegnati nello sviluppo sostenibile di cibo, mangimi per animali da reddito e pets non convenzionali, e prodotti di consumo (bioplastiche, biofuel, compost…) che da produzioni di nicchia sono ormai, in quei Paesi, un segmento in crescita. Infatti le insects farms si presentano come un importante tassello nella green economy per lo sviluppo rispettoso del pianeta.
La produzione di insetti per il consumo umano potrebbe però rappresentare solo una ‘nicchia’ di mercato (anche se sono numerosi gli immigrati che hanno nella loro cultura alimentare la conoscenza degli insetti eduli). Cosa diversa è per gli allevamenti capaci di fornire proteine a base di insetti e da inserire in una filiera mangimistica.
Allevare queste specie infatti, che hanno una conversione in proteine molto elevata, significa utilizzare sottoprodotti che diversamente dovrebbero essere smaltiti con costi economici ed ambientali elevati. La stessa EFSA ha dichiarato che gli insetti edibili hanno «potenzialmente importanti benefici per l’ambiente, l’economia e la sicurezza della disponibilità alimentare». Mosche, larve della farina, grilli e bachi da seta sono le specie che potrebbero avere più mercato in Europa e arrivare per prime nei negozi
Tuttavia – rileva la Cia reggiana – le preoccupazioni del mondo agricolo non mancano: incognite dovute ai costi produttivi, all’incertezza delle normative locali e soprattutto ai dubbi sulla capacità di produrre un reddito dignitoso. Il prodotto ‘finito’ deve poi trovare una collocazione, quindi va costruita una solida filiera che sia capace di garantire redditività in tutti gli anelli.