L’8 marzo 2017, le donne di tutto il mondo si mobilitano e incrociano le braccia per dire basta a tutte le violenze.
In dieci anni dal 2006 al 2016 le donne uccise in Italia sono state 1.740, 120 solo nel 2016. Una strage di donne che sembra non avere mai fine. Il 2017 inizia con i femminicidi di Tiziana e Rosanna e Jessica viene sfregiata con l’acido. Il 2 marzo la Corte Europea dei diritti umani di Strasburgo condanna l’Italia per non aver protetto una donna di Udine e i suoi figli dalle violenze reiterate e più volte denunciate del marito. E’ stata definita giustamente una sentenza storica, proprio per le motivazioni della condanna: “Non agendo prontamente in seguito a una denuncia di violenza domestica fatta dalla donna, le autorità italiane hanno privato la denuncia di qualsiasi effetto creando una situazione di impunità che ha contribuito al ripetersi di atti di violenza, che in fine hanno condotto al tentato omicidio della ricorrente e alla morte di suo figlio”.
Questo fatto deve diventare uno dei punti fondamentali della battaglia della donne nel nostro Paese per pretendere dallo Stato italiano lo stanziamento di risorse economiche ed umane adeguate ed in grado di garantire protezione, tutela e sostegno per le donne e i loro figli che fuggono da situazioni violente e che cercano di ricostruirsi una nuova vita.
Anche per la Cgil dell’Emilia Romagna, l’8 marzo 2017 sarà una giornata di mobilitazione e di lotta, contro la violenza e contro lo sfruttamento delle donne sul lavoro. Negli anni duri di una crisi economica e sociale che non allenta la sua presa, le donne disoccupate o che hanno un lavoro mal pagato e precario, non sono libere di scegliere e sono più facilmente vittime di una condizione di oppressione, subalternità e violenza tra le mura domestiche e sui luoghi di lavoro.
Anche per questi motivi la Cgil ha promosso i referendum sul lavoro in appalto e sui voucher che, nella nostra regione, vedono la presenza e l’utilizzo in maggioranza da parte delle donne. Tantissime sono le iniziative organizzate sui territori della nostra regione, molte insieme alle associazioni femminili di “NON UNA DI MENO” e alcune con Cisl e Uil. La Cgil svolgerà attivi territoriali con delegate e delegati, assemblee sui luoghi di lavoro, manifestazioni, cortei, flash mob, fermate simboliche dal lavoro e sciopero nelle scuole.