Da oltre un mese a Gualtieri si registravano continui furti di pluviali e grondaie di rame asportati da abitazioni private, edifici pubblici, attività commerciali chiese e per ultimo, ovvero il furto registrato l’altra notte, dall’interno del cimitero di santa Vittoria dove sono spariti i pluviali di alcune cappelle e alcuni vasi di fiori in rame. Almeno una decina i colpi denunciati ai carabinieri della locale stazione che al riguardo hanno avviato mirate indagini per risalire non solo agli autori materiali del furto ma anche all’intera filiera del malaffare.
Una prima svolta i carabinieri di Gualtieri l’hanno ottenuta alla fine dello scorso mese di dicembre grazie all’attività di controllo del territorio che ha portato a fermare nottetempo un’autovettura con due uomini a bordo fermati in prossimità di obiettivi presi di mira nei giorni precedenti al controllo. I due identificati in un 30enne e un 26enne, entrambi disoccupati del paese, vennero sorpresi con attrezzi da scasso compatibili peraltro con quelli utilizzati per asportare i pluviali e le grondaie di rame. In assenza di riscontri in ordine ai furti i 2 venivano denunciati per possesso di strumenti da scasso e lasciati andare.
Tuttavia i militari nei giorni a seguire hanno tenuto sotto stretto controllo i due. Dopo l’ultimo furto al menzionato cimitero, i carabinieri hanno verificato che i due si erano recati a Novellara presso un deposito estemporaneo di materiale ferroso di proprietà di un pensionato 70enne del luogo. I militari dell’Arma andavano prima a far visita a quest’ultimo, trovandolo in possesso di circa un quintale e mezzo di rame, parte del quale dalle caratteristiche (pluviali e vasi di fiori in rame) è stato ricondotto a quello trafugato nel cimitero di Santa Vittoria. Dopo aver sequestrato quanto rinvenuto e denunciato l’anziano per ricettazione i carabinieri,d’intesa con la Procura reggiana titolare dell’inchiesta, andavano a visitare i due sospettati, dando corso alle rispettive perquisizioni domiciliari che portavano nel caso del 26enne al rinvenimento di ulteriore mezzo quintale di fili di rame di probabile provenienza furtiva, mentre nulla di illecito veniva rinvenuto nell’abitazione del 30enne.
I tre, alla luce dei pregressi riscontri investigativi e considerati gli esiti delle perquisizioni, venivano denunciati alla Procura reggiana con l’accusa di concorso in ricettazione. Il 26enne di Gualtieri finiva nei guai anche per droga: durante la perquisizione domiciliare infatti veniva trovato in possesso di una quindicina di grammi di hascisc la cui detenzione ricondotta all’uso personale non terapeutico comportava la sua segnalazione quale assuntore di stupefacenti. Adesso i carabinieri di Gualtieri potrebbero riuscire a risalire, grazie a questa svolta nelle indagini, a chi gestisce, a monte, questo traffico di oro rosso per cercare di stroncare il fenomeno dei furti di rame che, anche nel reggiano, sta assumendo dimensioni rilevanti grazie al fiorente mercato che vede i ricettatori rivendere, probabilmente a compiacenti rottamai, il rame che viene acquistato a prezzi stracciati (massimo 2 euro al chilo, ndr) per essere poi “ripulito” e immesso sul mercato “regolare” dove viene rivenduto a 8/10 euro al chilo.