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“Round up”, dell’artista Carlo Coppelli in PaggeriArte

Il 26 dicembre, alle 17,30, in PaggeriArte di piazzale Della Rosa, inaugurerà la mostra “Round up”, di Carlo Coppelli, artista, arte terapeuta e docente di Liceo artistico, originario di Sassuolo.

“Round up” è una mostra installazione, una raccolta di gruppi di elementi, piatti tondi, ovali e vassoi, tutti dipinti, che potrebbero anche sussistere separati. Insieme costituiscono un assemblaggio con valenza organica in quanto, tra i materiali utilizzati, vi è la presenza di pane. Si raccolgono figure che ruotano, che si concentrano girovagando, che si muovono in girotondi galleggianti, in maschere.

Gli elaborati esposti alla Paggeriarte sono la presentazione di una recente ricerca sull’essenza ciclica che si sviluppa e prende forma; in una prassi pittorica legata alla dimensione della “pittura automatica”. In altri termini, iniziando a “navigare” nella tela o nel legno, senza sapere dove andare ad approdare se non alla fine del viaggio.

Si potrebbero definire anche opere mandaliche, intendendo con ciò il recupero della tradizione orientale di elaborare “Mandala”, che prevede come componente essenziale la circolarità cosmica. “Fare mondi” parafrasando il titolo di una recente Biennale di Venezia, in quel caso metafora dei grandi cambiamenti globali in corso d’opera, mentre in questo caso, più modestamente, di un aspetto individuale e della innata capacità che tutti noi abbiamo di immaginare sempre nuovi scenari.

Perciò un girotondo in torno al mondo, fra pani, vassoi, tele ovali e tonde, dove far circolare forme e idee. “Round Up” , nell’accezione del termine che tradotto significa  appunto riepilogare, arrotondare, raccogliere sopra. Forse anche illudere… caratteristica del barocco la cui presenza massiccia negli affreschi del palazzo ducale che fa da contraltare alla Galleria della Paggeria in piazzale Della Rosa. Infatti, il palazzo è un teatro di inganni visivi: effetti prospettici e illusionistici che caratterizzano gli oculi ai soffitti, linee curve, contorsioni, effetti tromp-l’oeil. Se stai troppo con lo sguardo per aria rischi di perdere l’equilibrio, ti vien voglia di aggrapparti, come quando da bambini si facevano gare di girotondo.

I “deliziosi” manufatti di cui abbiamo parlato, cerchi, tondi, vassoi, ovali, pani, sembrano uscire da quel luogo straordinario,  per mostrarsi negli spazi della Paggeria, di fronte al Palazzo stesso, dove saranno messi in scena. Il dialogo è evidente ed è possibile constatare che “Round up” ha caratteristiche anche, ma non in modo vincolante, di opera site specific e site related con i suoi piatti del buon ricordo, piatti del buon accordo, piatti del buon raccordo.  In questo caso, il teatro dell’instabilità e dell’inganno offerto dal barocco trova una continuità nella ricerca di Carlo Coppelli volta a perseguire le possibilità che, nell’incertezza delle cose tipica del nostro tempo, si possa trovare “qualche centro” anche se marginale, paradossalmente fuori da qualsiasi centro, attraverso una ricerca artistica che identifica la libertà con la relazione.
















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