A partire dal 1^ luglio 2017, a Reggio Emilia ci sarà un’unica Azienda sanitaria, denominata Azienda Usl di Reggio Emilia, frutto della fusione fra l’attuale Ausl e l’Azienda ospedaliera “Arcispedale Santa Maria Nuova”. E’ quanto prevede il progetto di legge della Giunta regionale, strutturato in otto articoli, che definisce un nuovo assetto dei servizi sanitari reggiani secondo un percorso di integrazione – funzionale e strutturale – e di razionalizzazione organizzativa, e che garantisce lo snellimento amministrativo e il contenimento della spesa pubblica. Al tempo stesso, assicura e potenzia i servizi sanitari nell’interesse delle persone e della collettività, in un’ottica di valorizzazione qualitativa, omogeneità, appropriatezza ed efficienza. Il progetto di legge è stato presentato oggi, durante una conferenza stampa cui hanno partecipato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, e l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi.
“E’ l’avvio di un percorso che ci consentirà di rafforzare ancora di più il sistema sanitario reggiano- ha sottolineato il presidente Bonaccini-, condividendo le decisioni con il territorio e la realtà locale. Sanità reggiana nella quale abbiamo investito negli ultimi due anni quasi 30 milioni di euro per il rinnovamento degli spazi e delle strumentazioni diagnostiche e di cura, puntando al consolidamento della rete territoriale dei servizi. Qui abbiamo inaugurato nel giugno scorso il Centro Oncologico di Reggio Emilia (CORE) e solo pochi giorni fa abbiamo avuto la presentazione del progetto del nuovo Padiglione MIRE – Materno Infantile Reggio Emilia. Il tutto si inserisce nel rafforzamento più complessivo del sistema sanitario dell’Emilia-Romagna, per dare ai cittadini strutture e servizi sempre migliori: potenziandolo, anche attraverso la stabilizzazione e l’assunzione di personale, e alzando l’efficacia delle prestazioni, e penso all’abbattimento delle liste d’attesa. E aprendo anche la strada, a livello nazionale, con la legge che rende obbligatorio vaccinare i bambini per poterli iscrivere ai nidi dell’Emilia-Romagna: una scelta che abbiamo fatto, primi in Italia, per tutelare la salute pubblica e dei bimbi più deboli”.
“Già da tempo- ha affermato l’assessore Venturi- l’Azienda Usl e l’Azienda ospedaliera ‘Arcispedale Santa Maria Nuova’ di Reggio Emilia hanno sperimentato forme di integrazione nella programmazione, gestione e produzione dei servizi sanitari e delle attività tecniche a supporto. Integrazione, peraltro, incoraggiata anche dalla Conferenza territoriale sociale e sanitaria di Reggio Emilia, che ne ha auspicato il rafforzamento fino all’approdo a una sola azienda sanitaria”.
Dalla data di fusione, dunque, l’Azienda ospedaliera “Arcispedale Santa Maria Nuova” cesserà e l’Azienda Unità sanitaria locale di Reggio Emilia subentrerà a tutti gli effetti. Il patrimonio dell’Azienda ospedaliera, costituito da beni mobili e immobili, verrà trasferito all’Azienda Usl di Reggio Emilia. I direttori generali dell’Azienda Usl e dell’Azienda ospedaliera, in carica all’entrata in vigore della legge, assicureranno tutti gli adempimenti necessari alla fusione delle due Aziende e alla cessazione dell’Azienda ospedaliera. In particolare, effettueranno la ricognizione del patrimonio immobiliare e mobiliare al 30 giugno 2017, della dotazione organica complessiva al 30 giugno 2017, e dei fondi contrattuali.
Il personale in servizio nella preesistente Azienda ospedaliera, con contratto di lavoro subordinato, a tempo indeterminato o determinato, verrà trasferito senza soluzione di continuità all’Azienda Usl di Reggio Emilia in base a quanto previsto dal decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (“Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”). Nel rispetto dei principi previsti dalla legge regionale 23 dicembre 2004, n. 29 (“Norme generali sull’organizzazione e il funzionamento del servizio sanitario regionale”), il processo di fusione e integrazione è svolto garantendo la valorizzazione delle risorse umane e professionali degli operatori, la qualità e la sicurezza del lavoro, la distribuzione ottimale delle risorse per l’esercizio dei servizi, la formazione e la riqualificazione condivisa delle risorse umane.
Gli organi dell’Azienda Usl di Reggio Emilia, in carica al 30 giugno 2017, lo rimarranno sino alla scadenza naturale. Entro il 30 giugno 2018, il direttore generale dell’Azienda Usl di Reggio Emilia adeguerà l’atto aziendale al nuovo assetto istituzionale e organizzativo fissato dalla legge. Per promuovere e valorizzare le forme di cooperazione e innalzare il livello qualitativo dei servizi sanitari erogati, con particolare riguardo a quelli più complessi, la riorganizzazione deve prevedere la costituzione di un presidio ospedaliero unico, articolato in più stabilimenti, che incorpori il presidio ospedaliero dell’Azienda Usl di Reggio Emilia all’Arcispedale Santa Maria Nuova.
Sempre a partire dal 1^ luglio 2017, la titolarità dell’Istituto di Ricovero e Cura a carattere Scientifico (IRCCS) “Istituto in tecnologie avanzate e modelli assistenziali in oncologia”, costituito all’interno dell’Azienda ospedaliera “Arcispedale Santa Maria Nuova”, verrà trasferita all’Azienda Usl di Reggio Emilia. L’organizzazione e il funzionamento dell’IRCCS continuano a essere disciplinati dalla normativa, nazionale e regionale, in vigore. Il consiglio di indirizzo e verifica e il direttore scientifico, in essere al 30 giugno 2017, rimangono in carica sino alla loro scadenza naturale.
Il progetto di legge della Giunta stabilisce inoltre misure organizzative volte a perseguire, nel rispetto delle competenze dello Stato, politiche di prevenzione della corruzione e di promozione della trasparenza. L’articolo 5 – “Politiche di prevenzione della corruzione e di promozione della trasparenza” – è dedicato nello specifico alla prevenzione della corruzione e alla promozione della trasparenza da parte delle Aziende e degli enti del Servizio sanitario regionale dell’ Emilia-Romagna e agisce in coerenza e continuità con quanto stabilito all’articolo 15, comma 3, della legge regionale 28 ottobre 2016, n. 18 (“Testo Unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili”).