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Scuola, pranzo da casa: la Rete città sane esprime soddisfazione per l’indicazione fornita nei giorni scorsi dall’Ufficio scolastico regionale

mensa-scolasticaSulla possibilità per i bambini di consumare a scuola i pasti portati da casa, la Rete città sane esprime soddisfazione per l’indicazione fornita nei giorni scorsi dall’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia Romagna che raccomanda di “valutare attentamente le richieste delle famiglie” e, nel caso si decida di avviare il percorso, di coinvolgere gli enti locali, l’Azienda Usl e le istituzioni scolastiche nell’adottare le necessarie misure organizzative. Il servizio mensa infatti, specifica l’Ufficio scolastico, rientra nel più generale processo educativo che per sua natura è unitario e comprende anche il momento del pasto a scuola. Il tema, che finora a Modena non si è posto, era venuto alla ribalta della cronaca in seguito alla sentenza della Corte d’Appello di Torino che dava la possibilità di consumare a scuola il pasto portato da casa.

“La Rete città sane – commenta la presidente Simona Arletti – plaude a questa decisione che coinvolge in una scelta così delicata l’ente locale e le scuole, responsabili del corretto funzionamento del servizio educativo. Oltre all’aspetto igienico-sanitario è infatti fondamentale ricordare che le scuole devono educare anche a sani stili di vita e in particolare a una sana alimentazione poiché, come ribadisce l’Organizzazione mondiale della sanità, le abitudini alimentari acquisite nell’infanzia hanno ricadute importanti sulla salute da adulti ed è quindi necessario che i bambini ricevano dalla scuola e dai genitori un messaggio coerente sul modo di alimentarsi”.

Arletti ricorda inoltre che molte città aderenti alla Rete, compresa Modena con il progetto “InForma a scuola”, portano avanti programmi educativi sulla sana alimentazione che prevedono anche forniture di merende sane, composte essenzialmente da frutta, con lo scopo di dare un segnale importante a bambini e genitori.

La questione della sentenza di Torino era già stata affrontata dalla Rete città sane nel meeting svoltosi a Modena lo scorso 7 ottobre “Expo un anno dopo: buone pratiche e buone politiche dalle città: atti del convegno”. Nel documento finale del convegno era stato puntualizzato che “il ruolo della ristorazione collettiva è molto importante e va disciplinato a livello nazionale, regionale e locale per renderlo un servizio educativo essenziale e non più un servizio a domanda”. I Comuni, prosegue il documento, sanno che le mense scolastiche devono fornire un’alimentazione sana, dare sicurezza alimentare, contrastare le disuguaglianze di salute e sociali, dare un ruolo di socialità: “A tutto ciò non si vuole rinunciare e quindi le città della Rete sono molto critiche sulla recente sentenza della Corte d’appello di Torino che consente di sostituire alla mensa scolastica il panino portato da casa”.

















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