Il trattamento dei pazienti affetti da carcinoma gastrico è protagonista del organizzato dalla Struttura Complessa di Oncologia del Policlinico di Modena, diretta dal prof. Stefano Cascinu, che si tiene giovedì 1 e venerdì 2 dicembre al Centro didattico interdipartimentale della facoltà di Medicina e Chirurgia (Policlinico, via del Pozzo 71). Scopo del convegno – che coinvolge oncologi, chirurghi, gastroenterologi, anatomopatologi, è fare il punto sulla diagnosi e le cure di una patologia sulla quale la scienza medica ha evidenziato nel corso degli anni una costante evoluzione che ha portato a rivedere, anche radicalmente, alcuni presupposti storicamente ben radicati.
Il Convegno ospiterà anche un Corso di II Livello durante il quale otto giovani oncologi provenienti da tutta Italia potranno frequentare il Policlinico di Modena che è, storicamente, un centro con grande esperienza nella patologia oncologica gastrica. Gli ospiti – che provengono da Napoli, Roma, Milano Brescia, Catania, Torino, Rionero in Vulture (PT), Treviso – approfondiranno al Policlinico la gold standard della diagnosi e della cura del carcinoma gastrico. Sono oltre 60 i nuovi casi di adenocarcinoma gastrico diagnosticati al Policlinico di Modena ogni anno.
Il focus della due giorni modenese sarà puntato sulla terapia e sulle strategie. “La possibilità di guarire dipende dall’esperienza del team – spiega il prof. Stefano Cascinu – ed è per questo che discuteremo di come le nuove terapie possano dare risultato solo se inserite in team esperti” Tra gli esempi delle nuove strategie di cura è possibile citare quello del trattamento adiuvante, che ha lasciato progressivamente il passo al trattamento peri-operatorio e neo-adiuvante. “Accanto al cambio di strategia nelle forme resecabili radicalmente, anche il trattamento della malattia metastatica ha subito progressivi cambiamenti, fino all’avvento delle terapie a bersaglio anti-HER-2 e di quelle anti-angiogeniche, con prove di efficacia nei trattamenti successivi alle prime linee e con valutazione del loro utilizzo in fase precoce. Contemporaneamente si è andato anche affermando il concetto di eterogeneità del carcinoma gastrico, prima sulla base dell’isotopo e della sede della neoplasia primitiva ed ora, sempre più prepotentemente, sulla base della biologia molecolare”. Conclude Cascinu.
L’evoluzione delle informazioni e la specializzazione necessaria per la gestione di una patologia in continua evoluzione ha reso indispensabile la formazione di gruppi multidisciplinari per la identificazione della corretta strategia terapeutica nella pratica clinica, ma anche nella pianificazione delle linee di ricerca. “Alla luce di tale complessità – continua il prof. Cascinu – è sembrato utile offrire ad un gruppo selezionato di otto giovani clinici l’opportunità di un periodo di formazione in un centro di eccellenza ad elevato volume di attività, con l’obiettivo di fornire ai partecipanti conoscenze aggiornate sulla patologia, ma soprattutto di consentire loro di acquisire esperienza sul campo mediante la gestione di casi clinici reali”.
Qui, il confronto diretto con tutor esperti consentirà ai partecipanti di migliorare le proprie capacità di intuizione e ragionamento clinico, necessari per effettuare le scelte terapeutiche più ragionevoli, non trascurando gli aspetti comunicazionali e l’attenzione alla qualità della vita. Inoltre, la partecipazione al gruppo multidisciplinare, consentirà il confronto con tutte le altre figure professionali coinvolte nel trattamento del tumore dello stomaco e l’acquisizione della cultura della “interdisciplinarietà”, che costituisce un aspetto imprescindibile nella corretta gestione dei pazienti con carcinoma gastrico.