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Concluso il progetto europeo “Life rii” per la messa in sicurezza dei corsi d’acqua pedemontani dell’Appennino reggiano

foto-convegnoSono definiti “minori”, ma per la sicurezza del territorio, la valorizzazione ambientale e la conservazione della biodiversità rivestono un’importanza fondamentale.
E proprio per questo i piccoli corsi d’acqua, in particolare quelli pedemontani della provincia di Reggio, sono stati i protagonisti di un progetto europeo, Life Rii, che ha permesso di realizzare 100 cantieri in quattro anni: dal 2012, quando è stato avviato, ad oggi, giunto alla conclusione.   
Un’esperienza all’avanguardia, finanziata con un contributo complessivo di 1 milione e 200mila euro, che ha posto le fondamenta per un vero e proprio “Patto di Rii”, lanciato oggi a Bologna durante il convegno in cui sono stati presentati i risultati del Life.

“Cento interventi di manutenzione e riqualificazione fluviale realizzati- ha sottolineato l’assessore regionale alla Difesa del suolo, Paola Gazzolo-. E oggi diamo il via al Patto di Rii: un accordo tra istituzioni, realtà economiche-sociali e comunità locali per decidere le azioni da attuare per la prevenzione dei rischi, la tutela della qualità ambientale e la riqualificazione ecologica dei 150 chilometri del reticolo idrografico minore dei comuni di Albinea, Bibbiano, Quattro Castella e San Polo d’Enza. É ilsegno della maturità di un territorio- ha aggiunto l’assessore- pronto ad affrontare la sfida di lavorare insieme per la sicurezza e la crescita sostenibile, mettendo pienamente a frutto i risultati del progetto Life Rii”.

Approvato dall’Europa per le caratteristiche sperimentali che lo contraddistinguono, il Life ha coinvolto Regione, che l’ha co-finanziato con 500 mila euro, i quattro comuni reggiani di Albinea, Bibbiano, Quattro Castella, San Polo d’Enza, che hanno contribuito con 100 mila euro, e il Consorzio di bonifica dell’Emilia centrale per lavorare su precisi obiettivi: garantire la sicurezza dei fiumi con metodi innovativi di gestione e riqualificazione idraulico-ambientale; preservare la biodiversità degli alvei e delle fasce perifluviali; valorizzare la rete ecologica e paesaggistica.
“Non solo abbiamo messo in campo opere, ma lo abbiamo fatto con un vero e proprio valore aggiunto: la partecipazione – ha concluso Gazzolo- .Un approccio che ha riguardato l’intero svolgimento del progetto, dalla progettazione alla realizzazione dei lavori”.

L’assessore ha poi annunciato una novità nella gestione futura dei corsi d’acqua minori: l’attribuzione al Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale, attraverso una convenzione siglata con la Regione, delle competenze sulla manutenzione del reticolo dei quattro comuni del Life per mettere in rete le risorse – economiche, umane, conoscitive e tecniche-  e raggiungere risultati più efficaci.
“Con questo accordo il Consorzio di bonifica- ha affermato Franco Zambelli, commissario straordinario- si preoccuperà di presidiare, sovrintendere  e soprattutto intervenire quando necessario alle opere di manutenzione dell’ampio reticolo di rii naturali in Val d’Enza, su cui ci apprestiamo ad acquisire la competenza. Si tratta di una grande dimostrazione di fiducia nelle capacità professionali del nostro team tecnico progettuale”.

Gli interventi realizzati.
7 i bacini interessati dai lavori, con 100 azioni di riqualificazione fluviale: quelli dei rii Arianna, Bertolini, Bianello, Bottazzo, Enzola, Lavezza e Monfalcone; zone fortemente urbanizzate, localizzate al limite tra le pendici montano-collinari dell’Appennino e la pianura, che rivestono quindi una particolare importanza per la difesa del suolo.
Gli interventi realizzati avevano innanzitutto lo scopo di contenere le ondate di piena, trattenendo al massimo le acque dei rii nel tratto montano prima di raggiungere le aree urbane: in 15 chilometri di reticolo sono state create nuove golene per 20 mila metri quadrati. Altri obiettivi del progetto: mantenere l’apporto di sedimenti lungo l’asta dei rii, migliorando la morfologia dei fiumi e rendendo sinuosa la corrente; realizzare briglie selettive a monte dei centri abitati, per trattenere il materiale trasportato dal fiume prima che vada ad intasare i tratti tombinati; tutelare e migliorare la vegetazione fluviale e perifluviale.
Opere svolte all’insegna dell’innovazione per ridare spazio ai corsi d’acqua, in equilibrio con le caratteristiche di un territorio dall’alto valore ambientale e ricco di attività economiche e produttive.

Il processo partecipativo.
Il percorso di ascolto e condivisione che ha accompagnato il progetto Life Rii  ha coinvolto  non solo le istituzioni, ma anche gli attori sociali ed economici, il mondo universitario, le associazioni, le comunità locali e i cittadini. 500 persone hanno preso parte ai 21 incontri pubblici e laboratori di approfondimento sui singoli rii nei quattro comuni coinvolti e ai due forum pubblici svolti a S. Polo d’Enza e ad Albinea. Tre workshop tecnici sono stati frequentati da oltre 100 professionisti pubblici e privati; si sono registrati 31mila  accessi al sito web appositamente attivato, con una media di 720 al mese da marzo 2013 a settembre 2016; infine, è stata creata una specifica pagina nella piattaforma regionale “Io Partecipo+” per favorire la partecipazione on line.

















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