Faceva parte di una banda che, servendosi di un sistema molto sofisticato, aveva frodato alcuni clienti di Poste Italiane, riciclando poi il denaro sottratto. Lo scorso 14 settembre l’illecita attività è arrivata al capolinea dato che il Gip del tribunale di Bologna, concordando con le richieste della procura felsinea titolare dell’indagine, aveva emesso 7 provvedimenti di natura cautelare nei confronti di altrettante persone. Tre sono finite in carcere, e altre quattro ai domiciliari tra cui l’odierno arrestato, un 45enne residente a Rubiera. Il 45enne reggiano è stato quindi messo ai domiciliari in una privata abitazione del comune di Rubiera. La sera del 25 settembre una pattuglia della locale stazione carabinieri come di consueto avviene nell’attività di controllo del territorio, si era recata presso l’abitazione dell’uomo accertandone l’assenza. I militari a questo punto optavano per attendere sotto casa al fine di verificare se l’uomo era effettivamente uscito o non rispondeva perché non sentiva il campanello. Dopo mezzora è arrivata la risposta. I carabinieri hanno notato sopraggiungere un’autovettura Ford Focus condotta dall’uomo con a bordo una ragazza. Alla richiesta di dove fosse andato l’uomo non sapeva fornire alcuna giustificazione ancorché valida limitandosi a sostenere di essere uscito perché aveva da fare.
Dopo l’arresto in flagranza il 45enne aveva ottenuto nuovamente i domiciliari che ora gli sono stati definitivamente revocati. Il Gip del Tribunale di Bologna a infatti il provvedimento di aggravamento della misura cautelare. Il provvedimento e quindi giunto ai carabinieri di Rubiera che vi hanno dato esecuzione conducendo l’altra sera l’uomo in carcere.