La Notte Europea dei Ricercatori dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia si è aperta ieri, alle ore 19.00, con una solenne Cerimonia di conferimento del titolo di Dottore di Ricerca, all’interno del complesso universitario San Geminiano. Un riconoscimento che ufficializza la conclusione del percorso accademico del Dottorato di Ricerca, il terzo e più alto livello di formazione previsto nell’ordinamento universitario italiano. L’evento si è aperto con un’introduzione del Magnifico Rettore Angelo O. Andrisano e i saluti del Sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, seguiti dalla lectio magistralis “La ricerca clinica in campo cardiovascolare: un mix di osservazioni, metodo, idee e tecnologia” del prof. Giuseppe Boriani, ordinario di Malattie dell’Apparato Cardiovascolare. Sono seguiti gli interventi di una rappresentanza di Dottori di Ricerca che hanno portato in pubblico le propria esperienza, fino al momento clou della manifestazione: la proclamazione dei Dottori, da parte del Magnifico Rettore, con la consegna delle pergamene e il lancio dei tòcchi accompagnato del “Gaudeamus Igitur”, l’inno di tutte le accademie universitarie del mondo.
“L’obiettivo di un Dottorato è quello di fornire le competenze necessarie per esercitare attività di ricerca di alta qualificazione presso Università, laboratori di ricerca, enti pubblici, aziende e strutture private – commenta il Rettore di Unimore Angelo O. Andrisano -. La cerimonia di oggi, rappresentando un’opportunità di incontro tra studiosi universitari e cittadinanza, si inquadra nella Terza Missione dell’Ateneo. Lo spirito dell’iniziativa, oltre al pubblico riconoscimento che viene dato ai nostri giovani studiosi, è quello di fornire al mondo interessato l’opportunità di inserire al proprio interno giovani di grande competenza, che in molti casi presentano un profilo internazionale, avendo tutti arricchito il proprio percorso formativo con esperienze maturate nei laboratori e nelle università estere.”.
Il professor Giuseppe Boriani, ordinario di Cardiologia all’Università degli di Modena e Reggio Emilia ha affrontato il tema della ricerca prendendo spunto dall’esperienza in campo cardiovascolare.
“La ricerca clinica continua a richiedere un mix sapiente di osservazione, metodo e idee nuove, talora con il rischio di una certa resistenza all’accettazione, da parte della comunità, di ciò che è radicalmente innovativo” – ha commentato il prof. Boriani, aggiungendo che – “in un mondo sempre più globale sono necessari nuovi approcci, basati sulla gestione e analisi di quantità enormi di dati, che la tecnologia riesce oggi a gestire con potenzialità un tempo impensabili. Questo è il campo di azione in cui i nostri ricercatori stanno agendo con grande merito, fronteggiando grandi sfide, in un contesto difficile.”
Sono 112 i Dottori di Ricerca che hanno conseguito il titolo nel 2016 (96 del XXVIII ciclo e 16 prorogati del XXVII ciclo), il 60,7 per cento dei quali ha potuto usufruire di una borsa di studio. Le borse erogate sono state infatti 68, di cui 57 provenienti fa fondi pubblici (MIUR, Dipartimenti, Spinner) e 11 (il 16%) da privati. L’importo lordo della borsa di ogni dottorando è stato di 13.638,00 euro annui, per un totale di quasi 41 mila euro nel triennio. Nel XXVIII ciclo sono stati inoltre attivati sei percorsi di apprendistato di alta formazione con altrettante aziende; sono stati iscritti due dottorandi selezionati su programmi Marie Curie dell’Unione Europea ed è stato iscritto un dottorando in co-tutela di tesi con un ateneo francese (Université Rennes 2).
Tutto l’evento è visionabile sul sito tv.unimore.it