Il Sindaco Massimiliano Morini interviene sulle scelte contenute nel nuovo Regolamento Urbano Edilizio, approvato nell’ultima seduta del Consiglio Comunale, per precisarne alcuni aspetti: “Il Rue, come il Poc e tutti gli altri strumenti urbanistici, è materia delicata, complessa, che richiede studio e applicazione e davvero non si presta a considerazioni scomposte, utili soltanto a fare confusione.
Nell’affrontare questa discussione non possiamo ignorare alcuni principi, come la rigenerazione e la riqualificazione, che hanno guidato le nostre scelte urbanistiche.
Nel definire questi strumenti, abbiamo coinvolto gli operatori del settore, in una logica di confronto e ascolto imprescindibile, tenendo ben saldi i nostri principi.
Sono infatti le scelte compiute che qualificano il nostro Rue. Mi riferisco ai bonus volumetrici, che favoriscono la riqualificazione energetica e strutturale, in funzione antisismica, degli edifici. O alle novità introdotte sui nuovi insediamenti, che devono recuperare una quota significativa delle aree comuni, destinandole a verde arredato.
Lo stesso Rue si occupa anche di altre questioni molto sentite.
Il Centro Sportivo è una priorità per questa amministrazione e tenteremo di creare le condizioni perché possa diventare realtà.
Ma non stiamo barattando la sua realizzazione con una pioggia di cemento. E’ questo anche il caso dell’area di via Fornace. Lì sarà possibile presentare un progetto – che oggi non c’è – che arrivi fino all’altezza di 25 metri, che dopo verrà valutato da tutti gli enti competenti, non solo dal Comune. E’ una possibilità che abbiamo inserito per ampliare il raggio delle possibili soluzioni. Ma non abbiamo deciso nulla fin qui: stiamo parlando di un progetto che ad oggi, ribadiamo, non esiste. Come non esiste, al momento, un compratore con cui discutere di altezze e volumetrie.
L’area continuerà ad essere caratterizzata in favore del settore terziario: non parliamo di un futuro insediamento industriale in quella zona ma di uffici, servizi, ristoranti, attività ricettive. E vogliamo mantenere la forte connotazione verde di quell’area.
Ma spetterà solo al futuro acquirente stabilire se effettivamente sfruttare l’altezza massima ammessa, oppure limitarsi ad altezze inferiori. In ogni caso solo in sede di presentazione del Piano Urbanistico Attuativo e con la presentazione di un progetto vero e proprio sarà possibile approfondire tutte le componenti ambientali, paesaggistiche e territoriali insieme agli enti coinvolti al rilascio dei pareri, quali Arpae, Ausl, nonché alla Commissione per la Qualità Architettonica e per il Paesaggio al fine di garantire l’esecuzione di un intervento congruo con l’edificato circostante”.
La precisazione di Morini si estende anche al tema dei piccoli fabbricati temporanei nelle aree agricole: “La variante al Regolamento urbanistico Edilizio che prevede la realizzazione di strutture del tutto temporanee dedicate al ricovero attrezzi agricoli e piccoli mezzi, nasce dalla richiesta di numerosi cittadini che nel tempo libero hanno deciso di coltivare i loro appezzamenti di terreno, pur non essendo agricoltori; essi si impegnano, grazie alla norma introdotta dal Regolamento Urbanistico, alla sottoscrizione di un atto d’obbligo che impone al sottoscrittore la rimozione della struttura una volta venuta meno la conduzione amatoriale del un fondo agricolo. La norma recita infatti che devono essere strutture in semplice appoggio e di facile rimozione realizzate in legno o altri materiali simili che garantiscano almeno lo stesso livello di eco sostenibilità. Sarà compito degli uffici presidiare il controllo dell’atto sottoscritto e dell’avvenuta demolizione. Sulla compravendita dei diritti edificatori, infine, siamo convinti di esserci mosso in senso assolutamente garantista, recependo quella che è una norma nazionale. La compravendita infatti è limitata unicamente agli ambiti territoriali omogenei al fine di garantire il controllo della potenzialità edificatoria all’interno del territorio comunale evitando dunque lo spostamento di cubature indiscriminate da una zona all’altra.
Sul piano squisitamente istituzionale, infine, è superfluo ribadire che non esiste alcun giudizio negativo da parte di questa amministrazione sulla Provincia, che ha la piena titolarità di muovere osservazioni sulle scelte dei Comuni in materia urbanistica. La Provincia ha semplicemente esercitato il suo ruolo: noi abbiamo recepito i loro rilievi e abbiamo fatto le nostre controdeduzioni. Il confronto istituzionale proseguirà com’è normale che sia: chi si scandalizza per questo denota soltanto totale inesperienza amministrativa”.