Ultimo consiglio dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico prima della pausa estiva, ieri sera al Castello di Formigine. All’attenzione dell’organo di indirizzo alcuni atti di grande importanza, come il Documento Unico di Programmazione (DUP), che raccoglie la programmazione strategica dei progetti dell’ente e la salvaguardia degli equilibri di bilancio dell’Unione.
Il DUP, presentato da Maria Costi, presidente di turno dell’ente, confermando l’investimento strategico degli otto comuni nello sviluppo dell’Unione, individua 18 progetti strategici in una programmazione triennale, con azioni e tempi di realizzazione. Fra le priorità la programmazione e la gestione dei servizi sociali intesi come sostegno alle famiglie in disagio non solo economico; da sottolineare anche il grande lavoro del Servizio Tutela dei Minori. In tema di gestione finanziaria, il DUP evidenzia come il 94% delle entrate sia legato a trasferimenti, di cui l’80% di provenienza comunale.
La funzione preponderante in termini di risorse rimane quella dei Servizi Sociali, per cui si sta lavorando ad una programmazione unitaria che garantisca omogeneità di trattamento a tutti i cittadini del Distretto. “Il tema della povertà e della strutturazione di interventi ad hoc che si sono resi necessari a seguito della crisi è sicuramente ancora di forte impatto e rilevanza, soprattutto se si considera che sono tante le persone che afferiscono a quest’area – afferma il presidente dell’Unione Maria Costi – qui gli interventi si strutturano essenzialmente in due filoni: quello più assistenziale legato all’emergenza e quello più educativo legato al processo di responsabilizzazione dell’utenza nel potersi autonomizzare dall’aiuto dei servizi. L’idea è che gli interventi vadano legati ad un contesto dinamico di uscita dall’assistenza pura, non solo nel senso di chiedere qualcosa in cambio, ma anche nella direzione di incentivare una minore presenza dei servizi nel “fare” e più nello “insegnare a fare”. L’attivazione dei progetti di cittadinanza attiva è stato un traguardo molto importante e vuole essere un inizio di cambio di mentalità”. A questo proposito, sono stati realizzati nell’ultimo anno 95 progetti nell’ambito del Patto sociale di cittadinanza attiva. Si tratta di percorsi della durata di 6 mesi, grazie ai quali altrettante persone, beneficiarie di contributi pubblici di sostegno al reddito, si mettono a disposizione della comunità locale in servizi e compiti di pubblico interesse. I progetti sono rivolti ad un target di popolazione più a rischio di esclusione sociale (povertà relativa, isolamento sociale, non autosufficienza) e puntano a costruire percorsi che coinvolgono, oltre al beneficiario stesso del progetto, una rete sociale più allargata: in pratica, i cittadini si impegnano nell’attuazione di un programma di azioni per la loro inclusione attiva nel tessuto sociale della comunità, partendo innanzitutto dalle caratteristiche personali di ognuno. Queste persone sono impegnate principalmente in attività di segreteria, di pulizia, di manutenzione ordinaria, di riordino di materiali, di accompagnamento nel trasporto sociale, di segreteria, nella collaborazione con gli educatori nell’affiancamento dei ragazzi disabili impegnati in assemblaggi e altre attività manuali.
Sul sociale si concentra per lo più la variazione di bilancio, che si assesta a circa il 2% del bilancio previsionale e registra un incremento delle voci di spesa e di corrispondenti entrate per circa 386.000 euro. Significativo l’aumento dei contributi alle persone in situazione di disagio economico, anche grazie al maggior contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena passato da 660.000 a 710.000 euro nel 2016. La variazione è stata approvata con i voti dei consiglieri di maggioranza e della consigliera Gigli (contrarie le minoranze). Ultima delibera all’attenzione dei consiglieri, la variazione del conto preventivo anche della Istituzione per la Gestione dei Servizi alla Persona che recepisce maggiori oneri stanziati dal Fondo Regionale per la Non Autosufficienza: invariate le rette per gli utenti, aumenta la quota regionale di contributo sugli utenti ospitati all’interno del nucleo demenze. Il nucleo demenze, ospitato dalla Opera Pia Castiglioni di Formigine, sarà anche interessato da un ampliamento strutturale, finanziato dall’applicazione dell’avanzo vincolato, per 151.000 euro. Favorevoli i consiglieri di maggioranza, contrari quelli di minoranza.