Marano diventerà per due giorni capitale del luppolo; venerdì 15 e sabato 16 luglio ritorna, infatti, la Festa del luppolo autoctono “M arano wild hopfest”che per il quarto anno animerà il centro cittadino.
Legata al progetto di ricerca sui luppoli indigeni, avviato dal Comune in collaborazione con il Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università di Parma, Marano Wild-Hopfest vedrà quest’anno la partecipazione di sei tra i migliori birrifici artigianali italiani Birrificio Argo di Parma, Cane di Guerra di Alessandria, Birrificio Dada di Reggio Emilia, Birrificio Italiano di Como, Piccolo Birrificio Clandestino di Livorno e Birrificio Vecchia Orsa di Bologna.
La manifestazione è promossa dal Comune di Marano sul Panaro, Università di Parma, Italian Hops Company in collaborazione con il Gastronauta e il patrocinio del Ministero delle politiche agricole, Regione, Provincia, Unione Terre di castelli, Comune di Modena, UnionBirrai e Slow-food.
«Sarà una autentica festa della birra – sottolinea Emilia Muratori, sindaco di Marano sul Panaro – con una attenzione particolare alle opportunità anche imprenditoriali che la coltivazione del luppolo può offrire come la sperimentazione a Marano sta dimostrando per coltivare un luppolo a chilometro zero».
Oltre alle visite al luppoleto sperimentale e i workshop di approfondimento sulla coltivazione, la festa rappresenta un’occasione unica per gustare le birre artigianali negli stand aperti dal pomeriggio in piazza Matteotti e partecipare alle degustazioni guidate a cura di UnionBirrai Beer Taster e Slow food con abbinamenti gastronomici e cotta pubblica dimostrativa a cura dell’associazione Birra Divin Piacere.
Grazie alle attività portate avanti nell’ambito del progetto di ricerca di Marano, la provincia di Modena rappresenta la prima area di coltivazione del luppolo in Italia e a breve verrà inserita nella lista ufficiale delle aree di coltivazione europee di questa pianta indispensabile nella produzione della birra. Anche il laboratorio del Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università di Parma, impegnato nel progetto, registra un importante conferma, in quanto recentemente riconosciuto come primo centro di certificazione accreditato per il luppolo in Italia.
Convegno sulla coltivazione del luppolo, il punto sulla sperimentazione modenese
Tra le iniziative nell’ambito della Festa del luppolo e sul mondo della birra artigianale di Marano spicca, sabato 16 a partire dalle 10 al Centro culturale di Marano sul Panaro, la conferenza nazionale “Coltivando la rivoluzione” dove saranno presentate le nuove varietà di luppolo italiane,
Nel corso della conferenza sarà illustrato l’aggiornamento sul progetto di ricerca “Il luppolo a Marano sul Panaro, tra biodiversità e qualità”; giunta al quinto anno, la sperimentazione ha concluso un suo primo ciclo, riuscendo a individuare, isolare e selezionare le prime genetiche italiane di valore che saranno presentate nella conferenza.
A seguire beer brunch, visita al luppoleto sperimentale e due workshop “La coltivazione del luppolo in Italia e nel mondo” e “I macchinari per la raccolta del luppolo”, quest’ultimo a cura del birrificio Baladin.
I workshop si rivolgono ai tanti potenziali nuovi coltivatori di luppolo e a chi sia interessato a convertire vecchie colture ormai poco redditizie.
All’incontro sarà presentata anche Italian Hops Company di Cognento, spin off del progetto di ricerca sul luppolo di Marano, la prima azienda che dal 2014 coltiva e commercializza luppolo in Italia.
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Marano Wild Hopfest permetterà a appassionati e a chiunque sia interessato alla birra artigianale ed al luppolo di conoscere i birrai presenti approfondendo la materia con i laboratori. Infine gli stand gastronomici di cucina tipica modenese a cura dell’Osteria della Cavazzona di Castelfranco Emilia e del Circolo La Grama.
Sarà inoltre a disposizione un angolo beershop a cura di Maltomania di Modena.
Info e ufficio stampa 333.7221664, eugenio.pellicciari@gastronauta.it.