Continua l’attività della Questura di Reggio Emilia volta a contrastare ed acquisire patrimoni accumulati illecitamente da soggetti residenti in questa di Reggio Emilia e ritenuti sodali a clan di stampo ‘ndranghetista, nella fattispecie del clan Grande Aracri.
Alcuni giorni or sono gli uomini della Polizia di Stato, con l’ausilio degli ufficiali giudiziari del tribunale di Reggio, hanno posto i sigilli ai beni appartenenti ad un pregiudicato coinvolto nel processo “Aemilia”. Si tratta di R.T., 42enne nativo di Cutro (CZ) e residente a Reggio Emilia da molti anni, attualmente detenuto in esito a una condanna ad anni 9 e sei mesi di reclusione, inflitta nell’ambito del procedimento penale di cui si è detto, scaturita dall’esito della procedura del giudizio abbreviato.
L’operazione è stata effettuata d’intesa con la Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna. In esito agli accertamenti personali e patrimoniali sullo stesso, il questore di Reggio Emilia ha inoltrato al tribunale una proposta di sequestro del patrimonio dell’uomo, in considerazione dell’acclarata sproporzione tra beni di proprietà o detenuti e i redditi – per la verità quasi inconsistenti – dichiarati.
Il tribunale, alcune settimane fa, accogliendo le richieste formulate, ha emesso un provvedimento di sequestro anticipato di un appartamento in via Franklin 8 a Reggio, di un garage, sempre a Reggio Emilia e di altri beni mobili di pregioper un valore che si aggira sui 180.000,00 (centottantamila) euro.
R.T. annovera diversi precedenti giudiziari, tra i quali spicca una condanna per rapina continuata in concorso e ripetute violazioni delle disposizioni in materia di armi.