Sul tema della violenza contro le donne e le misure di contrasto e prevenzione interviene Barbara Maiani, consigliera di Parità della Provincia di Modena.
«L’omicidio di Bernardetta Fella ripropone, purtroppo, la tragica e inquietante questione della violenza contro le donne. In questi ultimi mesi gli episodi si ripetono con una frequenza impressionante che mette tutti noi, cittadini, amministratori, magistratura e forze dell’ordine di fronte a nuove responsabilità. E’ ovvio che gli strumenti attuali, legislativi, culturali e di prevenzione non sono sufficienti per far fronte al problema con efficacia.
Occorre, quindi, introdurne di nuovi perché la violenza sulle donne è un problema di tutta la comunità e sul quale si misura il nostro livello di civiltà.
Alcune proposte sono già state presentate in Parlamento e mi auguro che la discussione e le decisioni siano prese al più presto, perché il decreto governativo del 2013 su “prevenzione e contrasto della violenza di genere” è un passo in avanti che va reso operativo, ma non prevede ancora tutti gli strumenti necessari.
Occorre certamente intervenire sul fronte culturale per sconfiggere la cultura maschilista che considera le donne una proprietà degli uomini, promuovere la libertà di scelta delle donne che hanno tutti i diritti di decidere stili di vita e proprio futuro, combattere gli stereotipi sessuali, favorire l’inserimento nel lavoro e nella vita politica e sociale.
Ma servono, soprattutto, provvedimenti urgenti per migliorare la prevenzione soprattutto delle donne minacciate o che denunciano violenze e abusi fino ad arrivare, soprattutto nei casi più gravi, anche a interventi di protezione da parte delle forze dell’ordine con il coinvolgimento della magistratura, come peraltro avviene in altri paesi europei; poi programmi di reinserimento lavorativo fino agli aiuti economici per le donne vittime di violenza.
Le vittime vanno sostenute e devono trovare nelle istituzioni una difesa e una riparo. I Centri antiviolenza – che funzionano anche nel modenese – vanno potenziati perché punti di riferimento indispensabile per le donne ed è necessario garantire una assistenza sanitaria adeguata alle specificità del problema.
Insomma serve una scatto culturale di tutto il paese, di tutte istituzioni per un più efficace e serio contrasto di un fenomeno che una società moderna e evoluta non può più tollerare.