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L’estate sembra proprio aver preso il via

caldo_caloreElaborate dagli esperti dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” – DIEF di Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia le periodiche considerazioni sull’andamento meteoclimatico del mese appena trascorso.

Giugno 2016 si è chiuso con una temperatura media, rilevata alla stazione storica posta sul torrione orientale del Palazzo Ducale di Modena, da dove si trova dal 1830, di 23.8°C.

Complici gli ultimi giorni del mese, decisamente caldi per la stagione, e a una prima parte che, nonostante i tanti temporali, è risultata meno anomala delle impressioni “a pelle” di ciascuno di noi, anche il giugno di quest’anno conferma un valore superiore alla media di riferimento (22.5°C) per il trentennio 1981-2010, impiegata dai tecnici per le analisi ed i raffronti statistici.

Relativamente alle piogge, il pluviometro del Palazzo Ducale di Modena ha raccolto 85.6 mm in 11 giorni con precipitazioni misurabili, giorni che scendono a 7 se si contano i giorni piovosi con almeno 1.0 mm. In questo caso la quantità è risultata più alta della media 1981-2010, che riporta 61.0 mm, tuttavia distribuiti in un ugual numeri di giorni piovosi.

La stazione del Campus universitario S. Lazzaro di Reggio Emilia, indica una temperatura media per il mese di 22.6°C, mentre al Campus di Ingegneria di Modena giugno 2016 si conclude sui 22.3°C. Meno abbondanti in queste località le rilevazioni pluviometriche: 42.0 mm di pioggia al Campus di Reggio Emilia e 79.0 mm al Campus di Modena.

“Meno pioggia soprattutto a Reggio Emilia. Una distribuzione, dunque, irregolare di piogge – afferma il meteorologo Luca Lombroso – che non deve sorprendere per il carattere temporalesco, che hanno le precipitazioni soprattutto in questa stagione. A fronte delle sensazioni di un mese quasi da “estate mancata”, non confermata dai dati meteoclimatici, abbiamo voluto dare uno sguardo più approfondito all’andamento di giugno degli ultimi anni riguardo a temperature e piogge, concentrandoci sulla stazione dell’osservatorio, presso la quale si dispone di una lunga serie storica”.

Andando indietro nel tempo, si scopre che un giugno come quello del 2016, relativamente almeno ai dati rilevati in Piazza Roma a Modena, non è stato “fresco” ma lo potremmo definire un mese “caldo temporalesco”.  Nel dettaglio, basta risalire a soli 3 anni fa, nel 2013, per trovare un giugno più fresco di quest’anno (23.5°C la temperatura media) e al 2010 per trovarne un altro non solo veramente più fresco, con 22.9°C di temperatura media, ma anche decisamente più piovoso, 106.4 mm.

Poi, ci sono anche stati i mesi di giugno “roventi”, con picchi caldi notevoli come nel 2002, nel 2003, nel 2012, in parte nel 2014 e nel 2015, ed altri che, in modo simile a quest’anno, sono stati percepiti freschi ma, dati alla mano, sono stati quasi tutti, dal 2000 in poi, più caldi di quel che normalmente capitava fino al 1999. “Una volta di più – è il commento di Luca Lombroso dell’Osservatorio universitario di Modena – i cambiamenti climatici mutano anche la percezione di caldo e freddo”.

Quanto alle piogge, storicamente sono risultati molto piovosi il giugno 1994, addirittura con piene importanti dei fiumi modenesi e reggiani, quello del 1995 ed il periodo compreso fra il 2007 e 2011. Per opposto, poca pioggia o addirittura siccitosi furono i mesi di giugno 1993, quelli fra il 2001 e 2006 e dal 2012 al 2014.

“In questo quadro, è interessante notare – è l’analisi di Luca Lombroso – come a fianco di un aumento veramente deciso delle temperature, con la media trentennale passata dai 21.7°C del periodo 1971-2000 a 22.5°C nel 1981-2010, anche le precipitazioni siano aumentate, dai 51.1 mm del trentennio 1971-2000 a 61.0 mm nel 1981-2010. Ancora più marcato il riscaldamento per il primo scorcio, 2000-2015 del XXI secolo che vede le temperature medie avanzare fino a 24.1°C ma, se può consolare, con precipitazioni contenute a 56.3 mm. Giusto per capire cosa sta accadendo nell’ultimo periodo di accelerazione del riscaldamento globale, e conseguentemente anche locale, negli ultimi 15 anni il mese di giugno è diventato ormai paragonabile a livello di temperature, a ciò che era fino al 1990 il mese di luglio. L’aumento delle piogge poi trova una possibile spiegazione proprio nell’aumento delle temperature: più caldo, in un mese ancora meteorologicamente instabile, diventa infatti un mix ideale per i fenomeni temporaleschi che talvolta si presentano anche in modo intenso”.

Il giorno più caldo di giugno 2016 ha visto i termometri salire fino a 34.2°C in Osservatorio, a 35.6°C al Campus DIEF di Modena ed a 35.4°C al Campus San Lazzaro di Reggio Emilia. Per gli esperti sono valori non record, ma che fino al 1990 si registravano per pochi giorni e, soprattutto, caratterizzavano la fine di luglio, mentre a giugno erano abbastanza rari e si riscontravano non più di una volta ogni vent’anni. La mattina più fresca, invece, ha visto i termometri scendere a 16.5°C in centro a Modena il giorno 3, mentre al Campus DIEF di Modena e al S. Lazzaro di Reggio Emilia la minima è stata toccata il giorno 18 con termometri scesi rispettivamente a 11.7°C e 12.8°C.

Previsione. “Ora il caldo è arrivato, un caldo – conclude Luca Lombroso – tutto sommato ancora moderato, anche se i 30°C sono ormai la quotidianità, reso comunque accettabile dal fatto che l’umidità non è particolarmente alta”. Nei prossimi giorni avremo temperature in aumento di 2-4°C e si tornerà dunque sui 33-35°C a seconda delle zone. Col caldo alle prime lievi infiltrazioni fresche e instabili in quota sono da mettere in conto temporali di calore. Solitamente più presenti sui rilievi e a nord del Po. Qualche acquazzone potrebbe sconfinare, in modo molto locale, nelle pianure emiliane, in particolare domenica 3 luglio. L’eventuale refrigerio sarà però di breve durata, poiché l’estate sembra proprio aver preso il via, almeno guardando ciò che ci riservano le carte per i prossimi 6/8 giorni.

















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