“Dall’esame del registro informatico della Procura della Repubblica di Modena sono emerse diverse pendenze nei confronti del fermato, (A.C.), per reati di varia natura e nei confronti di diverse persone offese, tra cui la deceduta. Ma non in ordine di reati di cosiddetta ‘violenza domestica’. Sicuramente non possiamo parlare di un ‘seriale’ e di campanelli di allarme sottovalutati”. Lo dice il procuratore di Modena, Lucia Musti, in riferimento all’omicidio di Betta Fella, strangolata e trovata in un frigo.
Nei confronti del fermato “alcuni fascicoli (ripeto per diverse tipologie di reati quali, ad esempio, anche la guida in stato di ebbrezza) sono stati archiviati o per insussistenza del reato o per remissione di querela”. Per altri “è stata esercitata l’azione penale: significativo è un fascicolo in ordine al delitto di lesioni in danno di Fella Bernadetta, fatto commesso nell’anno 2012 per il quale sarà celebrata udienza nel settembre di quest’anno”.
“E’ opportuno – ha aggiunto Musti – che i vicini di casa che sentono abitualmente e ripetutamente litigi, urla, segnali di commissione di reati di violenza domestica non denuncino i fatti quando le conseguenze dannose si sono verificate: è un invito a manifestare senso civico piuttosto che denunciare agli organi di stampa gravi situazioni le cui conseguenze sono ormai irrimediabili”. I casi di ‘violenza domestica’, cioè maltrattamenti o stalking, ha detto il capo della Procura di Modena, “vengono sempre trattati dai sostituti con particolare attenzione e celerità”.
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